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thebloodyisland

Un mese sull'Isola: Settembre


Ripartiamo di slancio (ma non troppo) dopo le vacanze estive con una solida grande certezza: i nostri amati libri.

È stato un mese pieno di impegni di lavoro ma con un libro sempre al nostro fianco, nella borsa, nelle orecchie, scambiato, ricevuto in dono o consigliato.



Avevo aspettative molto alte per questo libricino-memoir che mi ha lasciato però una leggera delusione. L'autrice racconta la sua infanzia, il difficile rapporto con la madre e quel periodo della vita di scoperta e formazione definendo, attraverso le sue esperienze, un concetto di infanzia quasi universale. Poca emozione ma tanti spunti di riflessione. Il libro è il primo di una trilogia definita dalla critica "capolavoro" di cui il secondo volume "Gioventù" è appena arrivato in libreria. Le darò comunque fiducia.



Nel dominio della lotta ci si batte tutti contro tutti senza mai vincere. Si desidera ardentemente qualcosa senza mai raggiungerlo, si cerca di colmare vuoti incolmabili, si soffre come cani inseguendo la vita. Ma anche se ci si arrende, se ci si tira fuori dalla lotta, persino se ci si rifugia nella follia, la sofferenza rimane, come una ferita che non smette mai di fare male. Il nichilismo di Michel Houellebecq colpisce duro sin dal suo esordio letterario.



Una Toyota nera corre a tutta velocità. Al volante un senatore degli Stati Uniti e la giovane Elizabeth "Kelly" Kelleher, appena conosciuta nel corso di un esclusivissimo party. Poi, una curva, l'auto impazzita esce di strada, sprofonda nell'acqua nera dell'Indian River. L'uomo riemerge dalla palude e si salva. Kelly Kelleher perde la vita. Da questo episodio di cronaca che sconvolse l'America, Joyce Carol Oates ha tratto un romanzo intenso, una storia che scorre nei minuti in cui Kelly, intrappolata nell'auto, ripercorre per rapidi lampi le ore precedenti l'incidente e la sua intera esistenza.



Una piccola poesia.

Un'opera prima che è un regalo, una pietra preziosa, da consigliare o da regalare, sicuri di non sbagliare.

Breve ma intenso, tenero e delizioso.

Un omaggio all'amore folle e alla follia che l'autore descrive così: storia della mia vita con alcune menzogne a dritto e a rovescio, perché la vita spesso è così’.



È l'estate del 1991, Daniele ha diciassette anni e questa è la sua prima vacanza da solo con gli amici. Il racconto di un viaggio diviso tra bellezza, malinconia e scoperte.

L'adorato Mencarelli in questa sua ultima opera è meno incisivo rispetto ai precedenti lavori, ma sempre accattivante.

Ogni suo libro lascia il segno.




Con la famosa saga familiare dei "Florio", la Auci ha coinvolto e convinto migliaia di lettori; non altrettanto è riuscita a fare con noi, che ne abbiamo scritto QUI.







Tanti, troppi anni che non leggevo Isabel Allende e mamma mia, che brava. Una regina indiscussa della letteratura e riscoprirla è stato bellissimo. "Paula" è stato scritto durante il periodo di coma della figlia, deceduta giovanissima per colpa di una malattia rara, dove la scrittrice si rivolge a lei raccontandole la storia della loro famiglia, del loro paese in una sorta di lunga lettera d'addio. Straziante e meraviglioso.



Eccolo di nuovo, l'agente segreto Tomas Nevinson, che già avevamo conosciuto nel precedente "Berta Isla" e che qui, in una specie di sequel, ritroviamo alle prese con una nuova missione.

La solita delicatezza di Marias (che ahimè, ci ha lasciati da poche settimane) in un romanzo molto intimista e psicologico, con poche azioni e tanti pensieri. Un grande autore, che mancherà.



Opera prima del giovane scrittore Bernardo Zannoni con la quale, pochi mesi fa, ha vinto il Premio Campiello. Sicuramente originale, anche se non è certo il prima a usare il mondo animale per spiegare le brutture dell'uomo e della società, il libro ha aspirazioni molto alte che non sempre riesce a raggiungere. È il racconto in prima persona di una faina zoppa, costretta a vivere con una volpe ebrea usuraia (qualche caduta nello stereotipo c'è) che gli insegnerà il prezzo del dolore, del dovere, e poi a leggere e a scrivere. Una favola moderna, che vuole toccare temi forse troppo alti e che ogni tanto zoppica come il suo protagonista.



Il film " A single man", diretto da Tom Ford, mi aveva lasciato letteralmente a bocca aperta, un matrimonio perfetto tra estetica e contenuto. E come il film, anche il libro da cui è stato tratto è esattamente così. Un piccolo capolavoro che narra la giornata di un uomo rimasto solo, che ha da poco perso il suo compagno di vita, in una serie di fotogrammi intesti e meravigliosamente scritti. Un libro coraggioso, delicato, bellissimo.

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