Qualche novità, scoperta di vecchi classici e riletture, e come al solito in tutti i modi possibili: cartaceo, ebook e audiolibro. Comprati, prestati, scambiati.
Tutto questo è stato marzo, un altro mese in compagnia delle nostre amate e indispensabili letture.
Stavolta l'autrice del bellissimo " La figlia unica" ci stupisce con un libro autobiografico dove condivide i suoi ricordi più intimi e le sue considerazioni sulla vita. Pieno di umorismo ma anche di verità è la storia di un'infanzia inquietante, come tutte le infanzie.
È proprio "come un romanzo" che si legge questo saggio di Daniel Pennac,
dove l‘autore affronta dal punto di vista sia di scrittore che di professore, il problema di come si possa portare gli adolescenti a leggere, di come si possa trasformare un bambino assetato di favole in un adulto lettore passando da un giovane che si ribella alla lettura.
Questa volta la Ernaux non ci parla di sue esperienze di vita o della sua famiglia ma con la forma del diario ci racconta delle sue visite all'ipermercato Auchan di Cergy, luogo in cui ha osservato e tentato di cogliere la vita che vi si svolge. Non il suo migliore lavoro, ma pur sempre Annie Ernaux, per cui, giù il cappello.
Il dilaniante dolore della perdita di una persona cara, raccontato in un piccolo libretto da una scrittrice che trova sempre le parole giuste. Un lutto a distanza, all'interno di una pandemia che ha prodotto anche queste incredibili situazioni.
Vincitore del Booker Prize 2020, "Storia di Shuggie Bain" è un romanzo ruvido e sincero che parla di povertà, di dipendenza, di fragilità; di quel legame difficile ma imprescindibile tra madre e figlio, tra uomo e donna e mostra i carnefici e le vittime di una società ottusa, egosita e intollerante. Bellone.
Chav è un testo importante che parla di dolore, di povertà e della difficoltà di crescere nella working class ma che ne vuole mostrare anche il volto umano; parla di attivismo e della sua importanza ma senza incensamenti, mostrandone i tanti limiti e ipocrisie; punta il dito contro la discriminazione sociale e mette a nudo i traumi del capitalismo.
Davvero niente di speciale questo romanzo firmato dalla Evaristo: una distopia dove la scrittrice immagina un mondo nel quali sono i "nerhi" ad aver fondato un impero coloniale e i bianchi a essere schiavizzati. Bell'idea ma trattata con troppa ironia che a volte rasenta il grottesco annacquando il senso profondo che avrebbe dovuto emergere.
Dickens potrebbe sembrare lontano anni luce dalla società contemporanea, e sicuramente lo è, ma proprio per questo diventa interessante rileggere l'appassionante prosa, a tratti persino ironica dell’autore inglese di epoca vittoriana, così elegante e poetico.
Senza infamia e senza lode, libro che non arriva al cuore. Una storia d'amore che si fatica a definire tale fatta di silenzi ed equivoci, di pregiudizi e incomprensioni, di tabù e trasgressioni.
Non banale ma poco coinvolgente.
Sempre e solo tanto amore per Alda, la grande poetessa del nostro cuore.
Questo libro raccoglie frammenti di diario, annotazioni, racconti di amori trovati e perduti, scritto tra prosa e poesia racconta la bellezza e la tragedia della vita tormentata di una donna incredibile.
Romanzo di una tristezza infinita, forse troppa. Narrato in prima persona da una ragazzina, frutto di una violenza sessuale subita dalla madre, chiamata da tutti "Génie la matta". Un amore ossessionante di una figlia per una madre distaccata e anaffettiva a cui la vita ha regalato solo brutture e incapace di godere dell'amore di un figlio.
La tematica dell'esclusione e dell'emarginazione nel grande romanzo di un autore fino ad ora a noi sconosciuto, che con piacere abbiamo scoperto.
Eccolo di nuovo, Eshkol Nevo, ed eccolo di nuovo alle prese con un romanzo suddiviso in tre storie. Come in "Tre Piani" ci sono tre storie intrecciate in cui lo scrittore israeliano scandaglia le tematiche dell'amore, della colpa e delle relazioni.
Sempre un grande piacere.
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