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  • S.

non si giudica un libro dalla copertina


"Ti è mai capitato un momento in cui ogni cosa della vita si ferma?"


Dio esiste, è donna, e si chiama Joan Didion.

Sono giunta a questa semplice conclusione dopo aver letto "Blue Nights", e dopo aver pianto e sofferto ma anche goduto di una scrittura straordinaria, esemplare.

Questa donna, all'apparenza minuta e fragile (se non avete visto il suo documentario su Netflix "Joan Didion. Il centro non reggerà", fatelo), trova una grande forza nelle parole affilate (è proprio il caso di dirlo) che sa usare in maniera chirurgica, per spiegare l'inspiegabile. Per raccontarci in maniera efficace e soprattutto con una grande lucidità, del dolore e della malattia.

Dopo "L'anno del pensiero magico" (se ne volete leggere eccolo QUI) ancora un saggio sul dolore della perdita , ma non solo. Scritto nel 2011, ripercorre con continui flashback, alcuni momenti della sua vita, della sua storia familiare e soprattutto della figlia adottiva Quintana Roo, morta dopo anni di malattia, nel 2006, a cui il libro è ovviamente dedicato.

A questo aggiunge riflessioni sulla malattia e sulla vecchiaia, di grande potenza.

E' un libro che emoziona ad ogni pagina, ti inchioda alla sua scrittura e ti apre lo stomaco.

Colgo l'occasione per dire a quanti mi contestano di leggere libri "pesanti", che la letteratura non è fatta per consolare. Per lo meno quella che piace a me.

La letteratura, quella che rimane, deve aprirti lo stomaco o prenderti a schiaffi, offrirti le parole giuste per spiegare i sentimenti dandogli così una forma e un senso, metterti di fronte alla verità da cui non puoi scappare.

Un po' una seduta psicologica insomma, ma molto più economica.

E quando vi troverete nelle ore lunghe e luminose della sera, che preannunciano l'inizio dell'estate, penserete a lei e a come le ha sapute descrivere, con delicatezza ed eleganza. Rimarrete sbalorditi dalla sua "grande capacità di evocare la parola giusta, il pensiero appropriato, il collegamento che permette alle parole di avere un senso, il ritmo, la musica stessa..."


"A certe latitudini c'è un arco di tempo che precede e segue il solstizio d'estate, poche settimane appena, in cui il crepuscolo diventa lungo e azzurro....Cominci a notarlo quando aprile finisce e inizia maggio, un cambiamento di stagione, non proprio un clima più caldo - niente affatto - eppure all'improvviso l'estate sembra vicina, una possibilità, o meglio una promessa.."


5/5



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