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C.

non si giudica un libro dalla copertina


«Dicono che per il cervello l’odore dell’umidità e quello della depressione siano molto simili. Non ne dubito.»

Guadalupe Nettel è una scrittrice messicana che ha all’attivo diversi titoli interessanti, confermata a livello internazionale con l’ultimo romanzo “La figlia unica”, libro molto intenso che mi ha spinto a voler leggere di più di questa autrice che ha già trovato il suo posticino nella mia incasinata libreria, dove ho dedicato uno spazio tutto al femminile, spazio che si sta pian piano sbranando quello maschile.

Come è giusto che sia.

La lettura di cui vi voglio parlare è “Bestiario sentimentale”, piccola raccolta di racconti (sono in tutto 5) dove la Nettel affronta temi a lei cari come la maternità, il matrimonio, i rapporti personali e in questo caso lo fa usando dei parallelismi tra il mondo umano e quello animale. Ritroviamo una gatta che ci parla di maternità, una vipera di destino, un pesce della fine di una storia d’amore, e scarafaggi di un conflitto famigliare, una guerra psicologica.

Ci si domanda: “i nostri comportamenti, le nostre reazioni emotive, lo spostarsi o il restare fermi, lo strisciare e il sollevarsi, il proteggere e l’uccidere, l’amare e il detestare, quanto ricordano o trovano una corrispondenza in quelli degli insetti, dei pesci, dei gatti, dei rettili?

Lo spunto è molto intrigante e lei scrive molto bene, in maniera chiara, solo apparentemente semplice, molto elegante e diretta ma i racconti restano, a mio parere, un po’ distaccati; non è scattata l’empatia con i protagonisti e la scrittura della Nettel arriva sicuramente più alla testa che al cuore. Non che questo sia negativo , apre molti spunti di riflessione, evita di dare risposte facili alle molte domande che pone lasciando al lettore le proprie conclusioni ma avrei preferito un po’ più di cuore.

Una lettura breve e piacevole, una sufficienza più che meritata.

3/5

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