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non si giudica un libro dalla copertina

S.

Vi è mai capitato di finire un libro e immediatamente ripartire dalla prima pagina, di nuovo, e ancora? Vi è mai capitato di non averne mai abbastanza?

A me è successo raramente.

Questo vi da, per iniziare, la misura di quanto, tanto, mi sia piaciuto questo memoir della giovane scrittrice americana di origini cubane, Carmen Maria Machado.

I motivi per cui un'opera arrivi a piacerti così tanto, aldilà degli indiscutibili meriti dell'autrice, sono insondabili.

Il libro giusto, al momento giusto, che non vedi l'ora di riprendere in mano e che non vorresti mai finisse. Questo è quanto.

E' lui. E' "Nella casa dei tuoi sogni" di Carmen Maria "new best writer" Machado, a noi già nota per la raccolta di racconti "Il suo corpo e altre feste" (che trovate QUI), che qui prende la rincorsa e si posiziona comoda comoda fra le nostre scrittrici preferite.

Forse esagero ma il fatto è che questa euforia non mi sta passando, pur avendone finito la lettura quasi una settimana fa, il libro mi ronza nella testa, mi torna in mente e non ne vuole sapere di far spazio ad altre letture.

Ed è questo l'unico tasto dolente: cosa leggere dopo tanta bellezza?

Si dice "chiodo schiaccia chiodo" ma sarà durissima trovare un chiodo abbastanza efficace e resistente da schiacciare questo potente chiodo!

Ma torniamo a bomba (è il caso di dirlo). La Machado ha scritto questo bellissimo memoir raccontandoci con grande coraggio il dramma, la solitudine e lo smarrimento del trovarsi in una relazione "tossica", in cui è stata vittima di abusi psicologici.

Una relazione con una donna problematica, schizofrenica, abusante, a cui non ha saputo ribellarsi ; ancora una volta quindi, la scrittura come catarsi, per riuscire a salvarsi da un legame troppo difficile da sciogliere.

Rompendo gli schemi secondo i quali nel rapporto tra donne tutto appare idilliaco, offre tantissimi spunti di riflessione. Da come superare pregiudizi che condizionano il nostro pensiero rendendolo univoco, a quanto sia sbagliato giudicare da fuori situazioni di cui non abbiamo alcuna idea, a non colpevolizzarci troppo per amori o amicizie in cui anche noi non abbiamo saputo reagire con determinazione e forza, perché ...

"La verità è che non c'è un posto migliore in cui vivere che all'ombra di una bella montagna furiosa"


In questo libro troviamo conforto, comprensione, affrancamento.

Ma il bello del romanzo non è solo questo. Durante il racconto di questa dolorosa esperienza, coglie l'occasione per parlarci anche di altro, sue riflessioni su diversi argomenti, rendendo quindi il tutto meno gravoso.

La Machado si rivolge in parte direttamente al lettore, anzi alla lettrice (usa infatti la declinazione femminile) e in parte a sé stessa, quasi come se a parlare fosse la sua memoria, la sua coscienza o una nuova sé stessa, una donna rinata dalle ceneri di quella brutta esperienza.

Un talento unico. Un libro indimenticabile. E io ne vorrei ancora, ancora e ancora.


"E' così che funzionano le emozioni, no? si ingarbugliano e si complicano? vivono di vita propria? cercare di controllarle è come cercare di controllare un animale selvaggio: a prescindere da quanto credi di avergli insegnato, è ostinato. fa di testa sua. E' la bellezza delle creature selvagge"



5/5


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