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non si giudica un libro dalla copertina

Aggiornamento: 19 mag 2021


"Credo in un mondo in cui succedono cose impossibili. In cui l’amore può vincere sulla brutalità, può neutralizzarla, come se non ci fosse mai stata, o trasformarla in qualcosa di nuovo e bello. Dove l’amore può superare la natura."


I luoghi comuni non piacciono a nessuno ma quando sono appropriati è inevitabile usarli, come ad esempio il classico "è meglio un buon racconto che un brutto romanzo" al quale, in questo caso, aggiungerei "...e meglio di tutti c'è solo una buona raccolta di racconti". Forse perché è raro trovarne, quasi sempre non riescono a mantenere lo stesso livello dall'inizio alla fine e si passa da un racconto entusiasmante a uno che, seppur breve, non vedi l'ora che finisca.


"Il suo corpo e altre storie" di Carmen Maria Machado (Codice Edizioni) è uno di quei pochi esempi di raccolta perfetta (con cui è arrivata finalista al National Book Award nel 2017) e se questo è solo l'esordio della giovane scrittrice, chissà cosa ci aspetta in futuro.

E' stato definito un "Black Mirror femminista", dove incubi distopici, realismo magico, fantascienza, humor nero ed erotismo si intrecciano per dare vita a una narrazione che sfugge a ogni possibile definizione.

Le 8 storie sono realistiche ma allo stesso tempo surreali e la Machado ha uno stile davvero personale, diretto e arguto. Riesce ad andare aldilà dei generi realizzando una raccolta difficilmente etichettabile: mischia romantico a horror, erotismo a surreale, distopia ad analisi interiore.


"Cos’è peggio: essere chiusi fuori dalla propria mente oppure dentro?

Cos’è peggio: scrivere un tropo o incarnarlo? E se ne incarni più di uno?"


Il volume si apre con un racconto che è una vera perla (ripreso nella bellissima illustrazione di copertina), dal titolo "Il nastro" in cui la scrittrice ci anticipa tutti i temi a lei cari e che esploreremo, affrontati in maniera sempre diversa, in tutte le brevi storie.

Si parla di sessualità queer, di femminismo, di ciò che si nasconde nei rapporti umani, di dolore e violenza.


Ogni pagina è una sorpresa, niente è scontato o retorico e le trame sono qualcosa di veramente inatteso. Non ci credete? Per citarne alcune: nell"L'inventario" una donna ripercorre sotto forma di elenco le proprie esperienze sessuali mentre fuori sta dilagando un virus mortale e in "Intrattabile alle feste" una donna che ha subito una violenza si accorge di poter sentire i pensieri degli attori porno.

Cosa vi avevo detto!?


Un libro delicato e potente che affronta temi non certo nuovi ma attraverso una voce finalmente e decisamente nuovissima.


"Ho il diritto di risiedere nella mia mente. È un mio diritto» ripetei. «È un mio diritto essere asociale, una compagnia sgradevole."


4,5/5


P.S. Scopro con gioia ma senza troppa sorpresa che dalla raccolta verrà tratta una serie Tv antologica, bene bene!






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