"L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore."
Albert Camus
Romanzo del 1949 ora ripubblicato da Astoria Edizioni e consigliato dalla celebre classifica dell'Indiscreto.
Libro che narra l'amore saffico tra un'alunna di sedici anni e la direttrice e che quindi ha destato non poco scandalo alla sua uscita. Benché appaia molto moderno, per certi versi, leggendolo ora ovviamente tutto questo clamore e turbamento non lo provoca ma è molto interessante captare le sensazioni dell'epoca.
Considerando poi che la Strachey, insieme al fratello, fu componente del famoso "Bloomsbury Group" , cui aderirono i coniugi Woolf e che il suo romanzo all'epoca fu editato da Hogarth Press degli stessi coniugi, non potevo lascarmelo sfuggire.
Quando si ha bisogno si certezze, si legge Simenon.
Romanzo avvincente scritto nel 1967 ma molto attuale, in cui Simenon ci conduce nella mente di Alain, il protagonista, che, di fronte ad un evento luttuoso (la moglie ha ucciso la sorella), si trova a dover farei conti con la sua fragilità e le sue insicurezze.
Un giallo psicologico di grande intensità.
Un bellissimo viaggio di più di 600 pagine, e devo dire che anche questo Premio Goncourt non mi ha delusa.
Ripercorriamo la vita di Michelangelo Vitaliani, grande scultore, figlio di immigrati italiani in Francia, che dopo la morte del padre torna in Italia per iniziare il mestiere di scultore. Conoscerà Viola, con la quale instaurerà un grande legame di amicizia e che farà sempre parte della sua vita.
Un viaggio attraverso il ventesimo secolo del nostro splendido Paese.
Dopo aver letto quasi tutti i suoi romanzi e saggi, mi mancavano giusto i racconti, di quell'immenso scrittore che è stato James Baldwin e che meravigliosa lettura! Raccoglie tutti i temi cari al genio nero americano: l’esilio francese e la paura del ritorno, il rapporto burrascoso con il padre e con la superstizione religiosa, l’omosessualità nascosta o repressa, la continua minaccia razzista. Come sempre illuminante, capace come pochi di stimolare il pensiero, Baldwin è stato un dono per l'umanità e noi tutti ne dobbiamo essere grati e non smettere di leggerlo.
Libro incluso nella shortlist del National Book Award 2024 e tra i migliori libri dell’anno per The New York Times Book Review, "Martire!" di Kaveh Akbar è stato una bellissima scoperta. Esordio in narrativa del giovane autore, nato poeta, che lascia davvero sbalorditi. Originale, coivolgente, strano in maniera affascinante, è un libro a più voci che parla in maniera nuova e profonda di dipendenza, migrazione, appartenenza e martirio. Con questo esordio Akbar si presenta per restare e io non vedo l'ora di leggere cosa scriverà in futuro.
Non mi piace dover scrivere male di un libro di un autore che amo molto.
Lui è Colson Whitehead e le sue immense doti non saranno mai messe in dubbio
(anche perché ricordiamo che è uno dei pochissimi scrittori ad aver vinto ben due premi Pulitzer) e io lo amerò per sempre ma stavolta la delusione c'è stata.
L'autore si è reinventato dando alla luce una gangster-story che nasconde un'analisi delle dinamiche sociali e politiche dell'America di allora ( Harlem anni 50-60), fondendole in un libro ingiustificatamente lungo, poco appassionante, inutilmente intricato, ma scritto da dio. Quindi una lettura stancante che ti lascia con la sensazione di aver perso molto tempo ma di aver comunque avuto qualcosa indietro.
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