
"Respirano lievi gli altissimi abeti
racchiusi nel manto di neve.
Più morbido e folto quel bianco splendore
riveste ogni ramo, via via.
Le candide strade si fanno più zitte:
le stanze raccolte, più intense.
Rintoccano l’ore. Ne viene
percosso ogni bimbo, tremando.
Di sovra gli alari, lo schianto di un ciocco
che in lampi e faville , rovina.
In niveo brillar di lustrini
il candido giorno là fuori s’accresce,
diviene sempiterno, infinito."
GENNAIO - RAINER MARIA RILKE

"Il ragazzo che andò via", opera d'esordio di Eli Gottlieb e per la quale ha ottenuto molti riconoscimenti, è un libro sfacciatamente reale. Racconta lo sfacelo di una famiglia e dei suoi componenti alle prese con la disabilità. C'è tutta la tenerezza e la ferocia che si può trovare in una famiglia e porta il lettore a riflettere sulla cosa giusta da fare, se mettere al centro la felicità del singolo o quella del gruppo.

Una delle mie grandi passioni, insieme alla lettura, è l'arte e uno dei miei miti nell'arte contemporanea è Marina Abramovic, per cui appena ho visto che era disponibile l'audiolibro della sua autobiografia "Attraversare i muri" non ho resistito. Sono state molte ore di meraviglia, la sua è una storia che parla di vita, di amore, di arte, di politica. Una grande donna, una grandissima artista, un esempio di forza, coraggio e passione.

Vincitore del National Book Award 2024, "James" è una sorta di riscrittura della storia di Huckelberry Finn, raccontata dallo schiavo Jim/James. È un grande libro che racconta le radici dell'America, macchiate di sangue di milioni di schiavi e la storia di un uomo consapevole e intelligente che si salva da solo, grazie al potere dei libri e a una matita; perché solo quando a raccontare la storia sono le vittime, questa può finalmente cambiare. Un libro entusiasmante che ho letto in tre giorni ma che amerò per sempre.

C'è una donna, in questa storia, che di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha un nome, e quel nome è Venera.
Con la sua bisnonna (considerata pazza e rinchiusa in un manicomio) l'autrice stabilisce un dialogo immaginario, in cui passato e presente si fondono e tocca temi interessanti come il disagio mentale, la maternità, il senso della memoria.
Un'altra autobiografia e un altro viaggio intenso e coinvolgente.

Libro ispirato a una storia realmente avvenuta, "Bill" è un romanzo originale che difficilmente si dimentica. Una storia atipica di amicizia-ossessione tra un ragazzino e un uomo che vive ai margini della società. La loro amicizia verrà spezzata a causa di un delitto efferrato ma poi ripresa molti anni dopo, fino ad un epilogo inaspettato.
Romanzo di formazione ma anche di denuncia sociale, una scrittura poetica, una bella lettura.

Abbiamo detto e ridetto che la Ernaux può scrivere anche l'elenco del telefono e noi lì in adorazione. Lo confermo.
La sua scrittura, soprattutto di questi tempi, è salvifica, è qualcosa a cui aggrapparsi nella bruttura dei tempi in cui ci troviamo a vivere dove la cultura è relegata a hobby di pochi. In questo piccolo saggio risponde alle domande di uno scrittore messicano, innamorato della sua scrittura, che in uno scambio di mail, durato circa un anno, gli pone tutte le domande che ognuno di noi vorrebbe porgli.
E il Premio Nobel (ricordiamolo sempre) risponde con la solita sincerità e onestà: "scrive per incidere, come la lama di un coltello, nella realtà del mondo, per sovvertire con le parole le visioni dominanti".

Di Chiara Valerio ci si deve sempre fidare, l'ho sempre saputo ma adesso ne ho la certezza. È proprio sentendone parlare dalla Valerio che ho conosciuto Fleur Jaerry
( scrittrice di cui ignoravo l'esistenza, chiedo perdono) e il suo capolavoro "I beati anni del castigo". Un libro breve ma potentissimo, ambientato in un collegio femminile in Svizzera, realtà che la scrittrice ha conosciuto bene, dove l'arrivo di una ragazza nuova, sconvolge e muta per sempre la vita della protagonista, voce narrante. Un viaggio nei sentimenti espressi e trattenuti, quell'amicizia che si confonde con l'amore, quell'affetto che diventa ossessione. Meraviglioso.
“E forse furono gli anni più belli, pensavo. Gli anni del castigo. Vi è come un’esaltazione, leggera ma costante, negli anni del castigo, nei beati anni del castigo.”
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