Un mese sull'isola: Aprile
- Thebloodyisland
- 12 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min

APRILE
Prova anche tu,
una volta che ti senti solo o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.
ANNA FRANK

Un esordio col botto.
Meryem (di cui tutti sbagliano a pronunciare il nome) è la scrittrice ma anche la protagonista, una ragazza di origine marocchine di venticinque anni che ha appena iniziato a lavorare negli uffici di Supersaurio, la catena di supermercati più importante dell'arcipelago delle Canarie. È originale già di per sè un libro ambientato a Gran Canaria che non parla di spiagge e vacanze ma di lavoro e di cosa vuol dire farne uno che non ci piace rimanendone in qualche modo incastrati. Intriso di ironia, divertentissimo, sagace, cinico e schietto, è un libro molto attuale che mostra un sistema del mondo del lavoro per i giovani, peggio ancora se donne, di cui c'è poco da sorridere.

Reduce dalla lettura del suo ultimo "L'anniversario" ( in lista per il Premio Strega e per il quale faccio il tifo) ho deciso di voler leggere tutto, e quando dico tutto... è tutto, di Andrea Bajani e sono partita da questo romanzo del 2007, breve ma dallo spessore enorme. Ci deve essere qualcosa che lo porta a scrivere così bene di abbandoni, di rapporti spezzati, di genitori dal punto di vista di un figlio. Non so cos'è ma arriva sempre come una stilettata al cuore, ma data con eleganza e misura. Bravissimo, ora devo solo scegliere il prossimo da leggere.

Un libro consigliato, che ho iniziato con molto gasamento e tante aspettative.
E all'inizio l'ho anche amato, mi ci sono immersa con entusiasmo; ma piano piano si è spento. La noia ha fatto capolino. Troppe informazioni, troppe analisi hanno appesantito un romanzo di più di 700 pagine che ho fatto fatica a portare a termine.
La mia crociata contro film e libri esageratamente (e inutilmente) lunghi, continua.

Chi come me adora Berlino dovrebbe leggerlo.
Un libro che è memoir dello scrittore ma anche di una città e una sorta di guida di viaggio fichissima. Vincenzo Latronico (che voglio ricordare essere nella short list del Booker Prize di quest'anno) scrive un libro appassionante, vero, che parla di "casa" , di quella che si sceglie e di quella che si lascia, a volte anche un po' per caso. Di come possa essere faticoso ambientarsi in un luogo da cui non si proviene, di come lo sguardo di un immigrato possa essere a volte quello più vero e obiettivo e di porte che sei obbligato a chiudere, sapendo, un domani, di poterle sempre riaprire.

Lo abbiamo ripetuto allo sfinifmento. Adoriamo Paolo Nori, e ancora di più i suoi audiolibri, che sono uno spettacolo. Letti da lui, che per noi potrebbe leggere anche l'elenco del telefono e noi, lì, con la testa sotto i suoi piedi (cit) .
In questo caso racconta il periodo passato all'ospedale nel reparto grandi ustionati, dopo aver rischiato di morire arso vivo dopo un incidente in auto, ma anche dei suoi primi passi nel mondo dell'editoria, della Russia, di letteratura...
Ok, come dice sempre anche lui, ripete sempre le stesse cose, ma noi tutte le volte lo ascoltiamo, con gioia.
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