Quanto avrei voluto che "The Undoing" fosse speciale!
Ho perfino detto alla mia socia, dopo aver visto le prime due puntate, che ero convinta fosse decisamente una serie DA VEDERE.
Un intrigante e palpitante thriller, una splendida New York a farne da sfondo, l'eleganza della Kidman, un carismatico Hugh Grant in un ruolo finalmente diverso dal solito piacione che si innamora o fa innamorare, e come se non bastasse, un sontuoso Donald Sutherland.
E invece sono stata tratta in inganno oppure semplicemente le mie aspettative erano troppo alte. Ammetto di essermi fatta convincere fosse una serie accettabile, dalla voglia che lo fosse.
Tutta questa attesa per poi lasciarmi nella delusione più totale.
Se ancora non aveste perso sei ore della vostra preziosa vita a guardare questa mini-serie, ecco un veloce sunto: è la storia dei coniugi Grace e Jonathan Fraser, psicologa affermata lei e oncologo pediatrico lui. Hanno un figlio, Henry, che frequenta l’esclusiva Reardon School che ha tra i suoi finanziatori anche il padre di Grace. Insomma, una famigliola felice, ricca e senza tanti pensieri.
Ad un incontro per organizzare la raccolta fondi scolastica, Grace fa la conoscenza di Elena (interpretata dalla nostra Matilda De Angelis finalmente sbarcata a Hollywood), madre del piccolo Miguel che frequenta la Reardon grazie ad una borsa di studio.
La mattina seguente Elena vene trovata morta nel suo studio e a Grace crollerà il mondo addosso quando scoprirà che il marito è il sospettato numero uno.
Fino alla quinta puntata , nonostante più di un dubbio, la sceneggiatura ti tiene incollato al video, facendoti elaborare teorie circa il reale colpevole che cambia ad ogni puntata.
Purtroppo però hanno deciso di fare anche la sesta e ultima puntata, e i pochi risultati ottenuti fino a quel punto, sono andati in fumo.
Senza farvi spoiler, vi dico solo che la banalità della fine e soprattutto le scene conclusive da trash movie degli anni '80 mi hanno lasciato allibita.
Giunta alla termine mi sono resa conto di quanto mi fossi illusa.
La Kidman è solo elegante. La rivoluzione avvenuta sulla sua faccia l'ha resa una maschera di cera che pur volendo non riesce a proprio a cambiare espressione.
Dopo le prime puntate anche New York sparisce dentro aule di giustizia e ok, Hugh Grant si salva, ma niente di clamoroso. Solo Donald rimane saldamente la cosa più valida di questa serie: la sua immancabile interpretazione perfetta, un attore a cui basta muovere un sopracciglio (movimento alla Kidman ormai impossibile) per cambiare l'atmosfera.
Speriamo almeno non sfornino una seconda stagione, non potrei sopportarlo.
E' durata poco, questo è sicuramente un lato positivo, ma non l'unico: mi ricorderò dei meravigliosi cappotti della Kidman e delle immagini della sempre incantevole New York, da qualsiasi parte la si guardi.
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