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S.

non si giudica un libro dalla copertina


"In genere prima di andare a dormire leggo accoccolata sulla poltrona, in salotto, ed è come se uscissi, se andassi a teatro, al cinema.

Mi dispongo a dimenticare me stessa attraverso l'identificazione con un essere umano di finzione.

E' un viaggio opposto a quello che compio ascoltando la musica.

La musica mi porta dentro di me, la letteratura fuori"


Eccomi di nuovo a meravigliarmi come sempre e per sempre della scrittura di Lidia Ravera, vero piacere per i miei sensi.

Ho già scritto in tutti i miei post su questa straordinaria scrittrice, di non sapere bene quale sia il motivo principale che me la faccia così amare, a parte ovviamente la sua grande capacità narrativa. Insondabile mistero.

Per cui ho una gran paura che mi ripeterò perché il mistero lascia sempre il posto alla serenità che le sue parole mi procurano. Sempre perfette, sagge e opportune.

Mi sbalordisce ogni volta la precisione chirurgica della sue parole, che sanno essere calde e accoglienti ma anche feroci e taglienti. E' sempre tutto al posto giusto.


Le trame degli ultimi suoi romanzi si somigliano tutte un po' ma a me non importa, tale è il piacere di lasciarmi cullare e sorridere della sua straordinaria capacità.

In questo "Avanti, parla" ci racconta di Giovanna, operaia in pensione che vive sola e le cui giornate si susseguono tutte uguali tra la musica che ascolta, i libri che legge e il vino che beve (in effetti, cosa volere di più?) . Ha i capelli bianchi, però lunghissimi e folti.

Vive in un bell'appartamento che guarda il fiume, nel centro di Roma, ed ha un passato burrascoso. Ha fatto scelte scellerate nella sua giovinezza e ha pagato il suo debito con la giustizia ma non riesce a fare sconti a se stessa e quindi vive in assoluta solitudine e non ha una vita di relazioni, fino a che nell'appartamento a fianco irromperà una famiglia che la stanerà dal suo guscio.

Ancora una volta la storia tormentata di una donna alle prese con i disagi della maturità alla quale però non manca mai di donare libertà e coraggio.


Insomma l'originalità della trama non è certamente la sua particolarità ma in fondo glielo perdono. Non mi importa. Quello che so di trovare sempre è l'uso di un linguaggio confortevole e inclusivo. Sai già che verrai accolta da una grande serenità e nulla di male ti succederà.


4/5


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