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  • C.

non si giudica un libro dalla copertina


"Sono uno scrittore.

Non mi trovo né dove sono, né dove non sono.

Potete mettermi in carcere, ma non potete tenermi in carcere.

Io faccio una magia. Passo attraverso i muri."

(Ahmet Altan)


E’ tornato Roberto Saviano, è tornato a fare sentire la sua voce, anzi il suo grido.

E lo ha fatto con "GRIDALO", la sua ultima fatica, un saggio narrativo, un prontuario rivolto alla generazione degli adolescenti che inneggia a non tacere, a far valere le proprie idee; non solo a pensarle o scriverle ma ad urlarle.

Il messaggio è chiaro già dalla copertina dove il titolo prende la forma di un megafono e sarà chiaro pagina dopo pagina sempre di più.


Il libro si apre con un prologo meraviglioso, una lettura che metterei obbligatoria agli studenti delle scuole superiori, un inno al valore della democrazia, della parola, del libero pensiero e della giustizia.

Un incitamento a guardare, capire, pensare il mondo e ciò che ci viene raccontato in maniera autonoma, intelligente e giusta.

Il libro poi si suddivide in molti capitoli, ognuno dedicato a un personaggio (Giordano Bruno, PierPaolo Pasolini, Jamal Khashoggi, per dirne alcuni) o a un caso di cronaca dove vengono sviscerate storie incredibili ma purtroppo reali del presente e del passato, in parte immaginate dall’autore ma sempre basate su fatti reali e documentati.


Anche questa volta mette in gioco sé stesso e lo fa attraverso le storie di personaggi emblematici, esempi di sopruso, di propaganda, vittime o colpevoli di un potere che soffoca, uccide o mette a tacere. La passione civile di Saviano, che piaccia o meno, è fuori discussione e lui in questo volume cerca di esprimere al massimo il suo pensiero e di lanciare un messaggio chiaro e deciso. E' come se si sentisse una responsabilità verso i giovani, sa di essere un esempio e di poter sfruttare al massimo il potere di "educarli".

C’è molto cuore e molta pancia in questo libro, il cuore grande di Saviano che in maniera forse fin troppo appassionata racconta queste storie. Fin troppo per un lettore adulto che rischia di trovare il tono un po’ esagerato ma sicuramente azzeccato per il lettore adolescente a cui effettivamente si rivolge: un ragazzo appena sedicenne che esce da liceo Diaz di Caserta con i capelli neri lunghi ed arruffati, il volto serio e pensieroso e dalla cui tasca dei pantaloni esce un quotidiano, segno che è assetato di notizie e di verità.

E’ a questo suo alter ego che l'autore offre una mappa per ritrovarsi nella selva oscura della vita alla ricerca della verità,al punto dove starà a te perderti e farti arrivare dove io non ce l’ho fatta ad andare oltre “.


Roberto Saviano con questo libro vuole arrivare ai cuori dei giovani e provocarli all’urlo di ribellione e ad assumersi le loro responsabilità perché chiunque può e deve fare la differenza.


"Questo è il tuo potere, lettore: il potere più forte che ti sia mai stato concesso! Quello di leggere ed entrare in queste pagine e in queste vite. Quello di difendere queste vite. Quello di far parte di una comunità che lotta, che grida, che non si lascia zittire."


3,5/5

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