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  • C.

non si giudica un libro dalla copertina


Così sembra semplice. Ma con lei non è stato mai semplice niente. Né prima. Né durante. Né dopo. È stato tutto difficile. Da perderci il fiato. Da non sentire neanche più il cuore quando mi distendevo a pancia in giù, solo un vuoto cavo. Fin dal primo minuto. Mi ha spiazzato, tormentato, fregato."


"Ho provato a morire e non ci sono riuscito" è il libro d'esordio di Alessandro Valenti, anno 2003 (sì, avete letto bene, il ragazzo ha 17 anni) e oltre a essere il suo esordio letterario, lo è stato anche della nuova collana Blu Atlantide di Atlantide Edizione di cui, appunto, ha fatto d'apripista.

La sinossi che troviamo nel bellissimo volume (applausi ad Atlantide per il packaging dei suoi titoli), è la lettera che il giovanissimo autore ha allegato al manoscritto che ha poi fatto giungere in redazione e che è bastata a fare dire loro "SI!" così come è bastata a me perché il volume passasse velocemente, dallo scaffale della libreria, a quello di casa mia.


Il libro è una storia d'amore, il suo primo vero amore.

Alessandro ha 14 anni, vive a Verona e conosce Emma su Instagram dove si scrivono, si mandano foto e si fidanzano prima ancora di incontrarsi di persona. Lei vive a Roma e lui comincerà una serie di viaggi che i fine settimana in treno lo porteranno da lei, da una Verona triste ma elegante a una Roma vivace e caotica. Inizialmente tutto pare andare benissimo tra i due finché il rapporto non collassa e iniziano i problemi . L’amore diventa ossessione e le ferite sembrano non potersi rimarginare. Alessandro si trasforma e all’amore sostituisce la voglia di vendetta ed è qui che si spinge davvero oltre, fino a diventare realmente qualcun altro pur di non perdere la speranza di poter riassaporare la felicità.

Com'è, o meglio, come può essere innamorarsi ai tempi di Instagram? Diverso, facile ma anche molto rischioso. Questo libro ne porta un esempio e penso che la sua generazione lo possa confermare; nessuno della mia invece si può davvero ritrovare a pieno in questo libro dove viene mostrata una generazione devastata dai social, infettata dalla troppa tecnologia che incombe per forza di cose su ogni relazione e ne determina le dinamiche. Una cosa però non cambia, che tu abbia avuto 14 anni 30 anni fa come me, o che tu li abbia adesso, ed è quel modo di vivere il mondo, di pancia e di assoluti.

Valenti è bravissimo a mettere in parole ciò che i suoi occhi di ragazzino vedono, ciò che il suo cuore inesperto prova e ciò che il suo cervello vuole.

Il mondo che descrive è un mondo dal quale gli adulti sono quasi banditi, fragile, inconcludente e cinico, in cui ci si sfida a colpi di followers e di like e che rischia di farti perdere il senso della realtà.


"Non sono mai stato troppo bravo con gli errori. I miei errori non sono semplici errori. Sono mostri, sono stelle comete con uno strascico che solca tutto il cielo, e più ne faccio e più diventano grandi, immensi, mitologici, che non si sa neanche da dove sono cominciati. "


Un'opera perfettamente collocata nel suo tempo, di un autore che aveva qualcosa da raccontare, di intimo e reale e lo ha fatto molto bene e che spero di avere l'occasione di rileggere in futuro.


3,5/5


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