"La vita è lastricata di occasioni mancate."
Molti di noi crescono con l’intento di soddisfare le aspettative che i nostri genitori hanno riposto in noi, cercando di perseguire i sogni e gli obiettivi che fin da piccoli ci hanno convinto fossero il nostro futuro.
A volte questo è un bene e ci spinge verso il successo e la realizzazione, a volte invece non si può che soccombere di fronte alla nostra inadeguatezza o mediocrità e finire con il dovere accettare i nostri limiti e l’idea di aver deluso chi in noi credeva così tanto.
Romain Gary, grandissimo scrittore, scomparso suicida nel 1980, e che ha firmato opere meravigliose come “La vita davanti a sé” ha avuto una vita straordinaria e tutto grazie (o per colpa) della madre a cui dedica uno dei suoi libri più intensi e veri, “La promessa dell’alba”.
Il libro, completamente autobiografico narra la vita dello scrittore, cresciuto con la sola madre, presenza ingombrante, donna forte e caparbia, una madre che ha vissuto con l’unico obiettivo di far diventare Romain un uomo di grande successo, un talento nelle arti, un’uomo capace di guidare un paese o di sconfiggere, addirittura, i mali del mondo.
Ed è all’alba della sua vita, quando il piccolo Romain promette per la prima volta a sua madre di tornare un giorno a casa dopo aver strappato vittoriosamente il possesso di questo mondo ai potenti e ai malvagi.
E per tutta la vita non farà altro che provarci.
"Pensavo a tutte le battaglie che avrei combattuto per lei, alla promessa che mi ero fatto all’alba della mia vita di renderle giustizia, di dare un senso al suo sacrificio e di tornare un giorno a casa dopo aver strappato vittoriosamente il possesso di questo mondo a coloro che avevo imparato a conoscere fin dai miei primi passi per la loro potenza e crudeltà."
Sarà il folle amore di questa madre possessiva ed eccentrica che lo porterà a diventare uno dei più grandi romanzieri del ventesimo secolo e a condurre un’esistenza piena di rocamboleschi colpi di scena, passioni e misteri. Ma quell’amore materno senza freni sarà anche un fardello per tutta la sua vita; non riuscirà mai, neanche da adulto, a scrollarsi di dosso quella promessa che non si sente di aver mantenuto continuando a specchiarsi negli occhi della madre e a immaginarla sempre al suo fianco.
La sua vita, a tratti davvero incredibile, è piena di aneddoti divertenti, tragici, rocamboleschi e soprattutto commoventi e oltre a raccontare di sé, racconta 30 anni di storia europea, di due immigrati lituani col sogno di diventare francesi, di come si viveva in Polonia o a Nizza nei primi del 900, della seconda guerra mondiale vista dagli occhi di un giovane pilota dell'aviazione col sogno di diventare scrittore.
La scrittura è come sempre unica, coinvolgente e toccante e il libro, tra alti e bassi, è davvero appassionante.
Un grande tributo di un uomo verso la madre, unica donna davvero importante della sua vita, a cui non ha paura di dichiarare il grande amore, la totale dipendenza e l'eterna gratitudine.
"Non è bene essere tanto amati, così giovani, così presto. Ci vengono delle cattive abitudini. Si crede che ci sia dovuto. Si crede che un amore simile esista anche altrove e che si possa ritrovare. Ci si fa affidamento. Si guarda, si spera, si aspetta. Con l’amore materno la vita ci fa all’alba una promessa che non manterrà mai. In seguito si è costretti a mangiare gli avanzi, fino alla fine."
4/5
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