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  • S.

non si giudica un libro dalla copertina


"Il caldo arrivò insieme al diavolo.

Era l'estate del 1984 e il diavolo era stato inviato. Quel caldo torrido, no.

C'era da aspettarselo che arrivassero insieme.

Dopo tutto, il caldo non è forse il volto del diavolo?

E a chi è mai capitato di uscire di casa senza portarselo dietro? "


Ci troviamo nel 1984 nel paesino di Breathed, OHIO, durante una lunga, estenuante, afosa estate. Il pubblico ministero Autopsy Bliss, con una lettera pubblicata sul quotidiano locale, invita il diavolo a presentarsi a Breathed, per placare i dubbi e le inquietudini che il suo lavoro gli impongono; d'altra parte il suo nome, Autopsy, in greco significa proprio "vedere con i propri occhi".

Sarà il figlio Fielding ad incontrarlo per primo; gli si presenterà nelle vesti del giovane Sal, ragazzino della sua età, tredicenne, di colore. Lo incontrerà davanti al tribunale dove lavora il padre, emaciato, sporco e stanco, e lo inviterà a casa sua, per rifocillarlo. Sarà l'inizio di una estate maledettamente rovente e indimenticabile.


L'incipit del romanzo è senz'altro tra i più belli che abbia mai letto.

La scrittrice americana, qui al suo esordio, ti prende per i capelli e ti trascina con forza dentro le pagine, che trasudano di quel maledetto caldo dell'estate del 1984.

Dopo un primo momento di estasi mi sono ritrovata dubbiosa nel provare un po' di scetticismo. Non capivo se stavo leggendo un libro fantasy, magico, distopico....e non essendo amante dei primi due, mi sono sentita un po' spaesata, affascinata sì dalla scrittura ma dubbiosa sul contenuto.

Poi lentamente si aprono gli orizzonti. E tutto trova significato.

Attraverso efficaci flashback, scopriamo che è l'ormai ottantenne Fielding a raccontarci di quell'estate che lo segnò profondamente, in cui lui perse l'innocenza e il mondo la ragione.

Il libro si svolge dunque tra presente e passato con passaggi molto ben congeniati e una prosa che a tratti mi ha emozionata moltissimo.

La McDaniel, qui al suo esordio (e non vedo l'ora di leggere altro), con una certa vena gotica, mette sul piatto del lettore molti temi scottanti: il razzismo, l'omofobia, l'arretratezza di molti paesi del sud degli Stati Uniti, divisi tra propaganda religiosa e utilizzo delle armi. Tutti temi tristemente  attuali, seppure il romanzo sia ambientato negli ormai lontani anni '80.

L'arrivo di Sal, nella cittadina di Breathed, non è diverso dall'arrivo di giovani migranti nei nostri ricchi e privilegiati paesi occidentali, dove la paura del diverso scatena i peggiori istinti violenti e bestiali in chi non vuole perdere i propri privilegi.


Un libro che ti apre la testa, ti scuote, ti fa pensare e piangere.

Un libro memorabile.

Un consiglio appassionato.

E che dire dell'idea della casa Editrice Atlantide di numerare le copie? Io direi una figata!

E la mia copia, la numero 791, la conserverò amorevolmente con orgoglio e cura.


"A volte penso che i fratelli maggiori dovrebbero essere vietati.

Ce ne innamoriamo troppo. Sono il nostro tutto, e loro intanto soffrono lontano dai nostri occhi per il nostro bene"


5/5


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