Giunta al quarto romanzo della Smith ho capito questa cosa: i suoi libri non sono facili da leggere ma sono difficili da dimenticare.
Non so se considerando la maggiore richiesta di attenzione e concentrazione (e spesso rilettura di interi brani) questo ti porti ad un maggiore apprendimento o la spiegazione è solo che il suo livello è talmente alto che il minimo che ti possa accadere è quello di fossilizzare le sue parole.
Si sedimentano da qualche parte e lì rimangono.
In "Inverno", più che in tutti gli altri romanzi letti di Ali Smith, la lettura esige uno sforzo non comune, che però, come spesso accade con i grandi romanzi, alla fine viene premiato. Bisogna fare pace però con l'idea che alcune cose sfuggiranno, che non tutto tornerà, che non si chiuderà nessun cerchio. Le parole fluiranno, basterà cercare di seguirle, a volte senza voler dare loro un senso logico.
Secondo volume della sua tetralogia delle stagioni, dopo "Autunno", ancora un libro con tematiche capaci di riflettere il nostro tempo. Come detto, fluttuante, visionario e inconcludente. Ma non fate come me: non vi incaponite cercando spiegazioni. Lasciatevi trasportare nelle tante ramificazioni del testo. Perdetevi e cercate di ritrovarvi.
Tutto si svolge in tre giorni, durante le vacanze di Natale, in un paesino della Cornovaglia.
Tre generazioni a confronto si scontrano mettendo a nudo diverse sensibilità: Art, un blogger, sua madre Sophia, la zia anticonformista e attivista Iris, e la finta fidanzata Lux.
Il racconto, come spesso accade nei suoi testi, non ha una procedura lineare: flashback si accavallano a ricordi e immaginazione, il tutto legato ai temi politici cari all'autrice scozzese: la brexit, l'immigrazione, la lotta contro il razzismo, il cambiamento climatico...
Sono giunta alla conclusione che leggere questo libro è stato come guardare un bel quadro. Magari non ne conosci bene il significato ma ti rendi conto della bellezza intrinseca.
Un libro difficilmente consigliabile che vorrei leggessero tutti.
E ora a noi due, "Primavera"!
"Iris sollevò il braccio in aria. Era un invito a Sophia ad andarsi ad infilare lì sotto. Sophia accettò. Si avvicinò a Iris e le posò la testa contro il petto.
Ti odio, disse Sophia contro il corpo di Iris.
Iris soffiò fiato caldo sopra i capelli di Sophia.
Ti odio anch’io, disse.
4/5
Comments