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  • S.

C'è chi dice No!


"Branchie", "Fango", Come Dio comanda", "Io non ho paura", "Ti prendo e ti porto via", sono alcuni dei titoli di romanzi scritti da Niccolò Ammaniti. Ve li voglio e me li voglio ricordare, in modo da giustificare i soldi spesi per questo nuovo atteso quanto inutile romanzo del suddetto autore, tanto amato, al quale deve essere, per forza, accaduto qualcosa di strano.

Sono passati otto anni dall'ultimo romanzo "Anna", e in questi otto anni è riuscito a partorire un romanzo agghiacciante, vuoto, banale e retorico.

Sono molto arrabbiata. E non tanto (non solo) per avere perso denaro e tempo prezioso, ma soprattutto perché amo da sempre Ammaniti, come detto, e tutto mi aspettavo tranne questa roba qui, che sembra scritta da qualcun' altro. Qualcuno che assomiglia a Fabio Volo, o a uno qualsiasi degli scrittori di un Harmony (per chi non lo sapesse, romanzi rosa di semplice lettura). Nulla di male per chi preferisce passare il proprio tempo tra le pagine di questi romanzi, ma io mi aspettavo il mio Ammaniti, originale, spietato, capace di creare storie di provincia, dure, realistiche, appassionanti.

"La vita intima" è molto lontano da tutto ciò. E' un accozzaglia di luoghi comuni e banalità (lo ripeto perché sono molto arrabbiata) in cui ci si ritrova a sorridere, con incredulità, di una trama superficiale, con una totale assenza di temi e contenuti e una pienezza di personaggi stereotipati.

Non mi capacito. Non mi par vero.

In breve, la trama: Maria Cristina Palmas, bella, ricca, famosa, moglie del primo ministro italiano, con una vita all'apparenza perfetta, un bel giorno riceve da un amico che non vede da moltissimi anni (di cui era innamorata) un video in cui fanno l'amore. Pensa che questo uomo la voglia ricattare. Sarà vero? Nel frattempo che cerchiamo di capire se sì o se no, lei prende coscienza di sé, di essere sempre stata trattata come un soprammobile, bella da vedere ma poco stimata, poco considerata. In realtà ha un grande cuore, una figlia adolescente che la adora, un marito cattivo che la tradisce, la segretaria personale che la irride. Il suo migliore amico (un uomo sensibile, gentile, sempre disponibile) è segretamente innamorato di lei, ama i cani, aiuta i bisognosi, ama la natura e altre stupiderie simili.

Il finale ovviamente ve lo risparmio e avrei voluto lo avessero risparmiato anche a me. Dico solo che avrebbe potuto sollevare un poco le sorti misere del resto del libro, e invece è riuscito a peggiorare la situazione, lasciandomi incredula e avvilita.


Vi lascio questa citazione, che coglie tutta la banalità (e tre!) e la profonda pochezza di questo romanzo.


"Proprio perché sei bella non verrai presa sul serio e ti dovrai impegnare cento volte di più́ delle altre per dimostrare che sei intelligente, profonda, per non essere usata e trattata come una scema dagli uomini."


Se qualcuno sa dove sia finito Ammaniti, lo dica!

Che noia! Che rabbia! Che spreco!

1/5


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