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  • C.

non si giudica un libro dalla copertina


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Non sarebbe consigliabile leggere libri inquietanti, di questi tempi.

E davvero mai mi sarei aspettata un Carrère così diverso rispetto a quanto letto di suo fino ad ora.

E' anche vero che non avevo mai letto suoi romanzi (ne ha scritti pochi), ma questo è inaspettatamente strano e angosciante.

Ciò non significa che non mi sia piaciuto, anzi, una trama intrigante e appassionante.

"I Baffi" è un romanzo pubblicato nel 1986 e che quindi ci svela evidentemente un altro Carrère, che in ogni caso mostrava già le caratteristiche del grande scrittore che poi è diventato.

Il protagonista di questo originalissimo romanzo, una bella mattina decide di tagliarsi i baffi, baffi che ha da ben 10 anni.

Lo fa mentre la moglie è fuori per una commissione, entusiasta di farle una bella sorpresa, ma la sorpresa la riceverà lui. Infatti, rientrata a casa, la moglie non si accorge di nulla, anzi, sembra faccia finta di niente.

Non solo: gli amici, i colleghi di lavoro, tutti sostengono che lui non abbia mai avuto i baffi.

Sulle prime pensa che sia uno scherzo architettato dalla moglie, che già in passato lo aveva reso vittima di scherzi, ma la cosa va avanti per diversi giorni fino alla consapevolezza che uno scherzo non può essere. O sì?

La situazione diventa surreale e il protagonista passerà dal credere di stare diventando pazzo al credere di essere vittima di un complotto, ordito dalla moglie. Tutto è messo in discussione e da un inizio apparentemente tranquillo si intraprende un viaggio verso la follia che lascia senza parole.

Il romanzo rimane quindi sempre in bilico, e Carrère con grande abilità riesce a tenerti in tensione per gran parte del libro. I bene informati paragonano il testo alle idee narrative di P.Dick ma io non conosco lo scrittore americano e pertanto non saprei dire. Quello che è certo è che il libro appassiona e riesce a tenerti incollata alle pagine, con un finale originale che ho apprezzato moltissimo.

Carrère continua imperterrito a non deludermi; i suoi lavori sono sempre una scoperta e spesso un vero piacere.

La nota meno lieta è stata la parte centrale. Dopo una partenza ottima, nelle pagine centrali si è un po' arenato nella psicologia del protagonista ripetendo un po' gli stessi concetti ma il finale, come dicevo, supera il momento di stallo e dissipa tutti i dubbi.

Grande romanzo. Nonostante i tempi inquieti, lo consiglio!

4/5


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