top of page
  • C.

non si giudica un libro dalla copertina


i-cariolanti-sasha-naspini-libro-cover

"Te mica lo sai che vuol dire nascere di traverso."

Se siete di stomaci delicati, se leggete solo romanzetti rosa o narrativa a lieto fine lasciate stare, “I Cariolanti” non fa per voi.

Per me invece, che di pelo sullo stomaco ne ho parecchio, è stata una lettura folgorante, intensa ed emotivamente coinvolgente.

Sasha Naspini, voce strepitosa di cui ho amato alla follia il suo ultimo romanzo “Ossigeno”, è tornato il libreria con la riedizione a cura di Edizioni e/o, di questa storia feroce e potentissima.

Il libro è composto da 13 capitoli che raccontano la crescita da bambino ad adulto di Bastiano Cariolante, figlio di un disertore della prima guerra mondiale, cresciuto sottoterra fra stenti e violenze e che, una volta uscito alla luce, quelle tenebre in cui è stato rinchiuso se le porterà dentro per tutta la vita e la brutalità a cui ha assistito sarà l'unico modo che conosce per affrontare la vita.

Una lunga discesa verso gli inferi, una trasformazione lenta da umano a bestia di un "mostro" non per scelta.

Una storia che ha come vera protagonista la fame, da quella fisiologica che porta Bastiano a superare il limite moralmente accettato, a quella d’affetto, di quell’amore che non ha mai avuto e che, quando gli capita, non sa gestire.

"Sì, è proprio brutta la fame, specie quella che poi mangi un pezzettino della mamma."

Una lunga discesa verso l’inferno di un ragazzo nato di traverso che, mosso da una costante fame d’amore, sbrana metaforicamente tutto ciò che la vita gli mette davanti, che trova conforto nelle bestie e poco nel genere umano di cui non si sente di far parte.

Un libro spietato in cui il protagonista non trova redenzione, una vittima che miete vittime.

"E se magari te lo ricordi puoi dire ai santi che Bastiano Cariolante non è una bestia, nossignore!

Se ha fatto qualcosa di male è solo perché gli è successa anche a lui, mica ci poteva fare niente."

Una favola nera, nerissima, di una tristezza che mi resterà dentro per molto.

Ho ritrovato temi che Naspini, elaborati in maniera differente, riaffronterà anche in Ossigeno: l’isolamento forzato, l'ingiustizia della vita, l’infanzia rubata e la bestialità umana, quella che abbiamo dentro e che solo l’amore e la cultura possono addomesticare.

4,5/5


0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page