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non si giudica un libro dalla copertina

S.

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"Non c'è casa in tutto il paese che non sia piena fino al soffitto delle pene di qualche uomo di colore morto"

Ogni tanto inserisco nelle mie letture qualche classico.

Non sempre mi è capitato di capire e di rendermi conto dell'importanza di quello che stavo leggendo.

Qualche volta mi sono ritrovata fuori tempo massimo, o semplicemente non ne ho compreso appieno la grandezza.

Qui sono andata sul sicuro. "Amatissima" è un romanzo del 1987, vincitore del Premio Pulitzer, scritto da una delle voci letterarie più importanti di tutti i tempi, la scrittrice americana Toni Morrison, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1993.

Non potevo sbagliare. E infatti non l'ho fatto.

Ci si rende conto, dopo poche pagine, di essere di fronte a qualcosa che supera i tempi, che ha segnato le epoche e che entra di diretto nelle letture indispensabili.

Ci troviamo nel 1873 dopo la fine della guerra civile americana, a Cincinnati. La schiavitù è stata abolita ma il razzismo è vivo e vegeto. Sethe, una ex schiava e la figlia diciottenne Denver abitano in una casa frequentata da uno spiritello dispettoso al quale hanno dato il nome di 124 (dal numero civico della loro abitazione). L'arrivo di Paul D, che viveva nella stessa piantagione in cui viveva Sethe, mette in moto un processo che rivela il passato.

Tratto da una vicenda realmente accaduta, quella della schiava di colore Margaret Garner che scappò dal Kentucky per raggiungere l'Ohio, stato libero. Resasi conto di stare per essere nuovamente catturata, uccide la figlia affinché non debba subire anche lei la schiavitù.

Si tratta di una lettura ovviamente molto intensa e forte con momenti di dolore inenarrabile e inconcepibile.

Rende perfettamente cosa è stata la schiavitù, come forse mai mi è capitato di leggerne, con estrema crudezza.

Non tutto però è andato per il meglio. C'è una sottile linea del soprannaturale che pervade tutto il romanzo che ha reso tutto un po' più complicato e confuso. Ad un certo punto si fatica a capire cosa sia reale e cosa no.

La presenza di spiriti, fantasmi, apparizioni, ha reso tutto di non semplice comprensione.

E considerando la mia fatica a relazionarmi con il fantastico, capirete che non poche volte sono dovuta tornare indietro a rileggermi passaggi che non mi erano chiari.

Si passa attraverso flashback, flussi di coscienza, momenti di puro e crudo realismo nel giro di poche pagine e tutto questo necessita di una grande concentrazione e attenzione, e considerando anche la mole del romanzo, non è stato sempre facile.

Ma la magia è un elemento naturale del romanzo e a poco a poco mi sono innamorata anche di questo lato, in me così poco presente.

Se mi chiedete se lo consiglio, rispondo senza ombra di dubbio: sì!

Lo consiglierei anche come lettura scolastica e di studio, da affrontare con la dovuta attenzione.

4/5


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