Secondo Alfred Hitchock "una buona storia non è altro che la vita reale senza le parti noiose", frase che ben descrive «Modern Love», miniserie antologica prodotta da Amazon e ispirata alla rubrica omonima del New York Times nata 15 anni fa per raccontare storie minime d’amore, tutte vere.
Noi l'abbiamo sbranata in un paio di giorni e ne abbiamo goduto dal primo all'ultimo secondo. Ogni episodio è a sé e ogni storia raccontata è una piccola perla di verità, emozione e intimità.
La serie porta la firma di John Carney (Once, Sing Street) che ancora una volta ci sorprende con la sua capacità di raccontare i sentimenti giocando con stili narrativi diversi e la presenza di attori di vero talento come Anne Hathaway (protagonista dell'episodio forse più potente), Tina Fey e Dev Patel. La serie è una coccola che fa bene al cuore e alla mente, che mostra le fragilità dei rapporti, gli errori che tutti facciamo, le debolezze e i desideri che ci portano a lasciarci ma anche a ricongiungerci con qualcuno, la sofferenza dell'abbandono e della perdita ma anche l'accettazione della vita e di ciò che ci riserva.
Incredibile è come tutti gli ingredienti siano miscelati bene e le svolte inaspettate che rendono ogni ricetta unica.
Tra milioni di proposte patinatissime ma anche fintissime, nate per il puro intrattenimento (e ci sta tutto, che sia chiaro) Modern Love emerge come una di quelle serie nate per far bene, illuminante ed educativa; perché, per quanto adulti, su noi stessi non smetteremo mai di imparare.
Questa serie ha anche un altra caratteristica che ce la rende molto molto cara: a fare da sfondo a tutte le storie c'è l'affascinante New York che rende tutto molto più magico, romantico e splendidamente "Alleniano".
Ovviamente anche questa serie ha i suoi lati negativi. Uno solo in realtà: dura la miseria di otto puntate da 30 minuti l'una.
Troppo poco.
Ne avremmo volute ottanta! e solo allora, forse, ci sarebbe passata la voglia di vederne ancora e ancora.