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non si giudica un libro dalla copertina


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Caro Roddy, quanto tempo è passato!

Sono molto contenta di ritrovarti in forma, divertente e divertito.

Dopo anni di assenza (mia, non sua, perché lui ha continuato a sfornare un romanzo dietro l’altro) mi sono avvicinata nuovamente a Roddy Doyle, famosissimo scrittore irlandese (Booker Prize per il bellissimo “Peddy Clarke ah ah ah) ironico e stravagante.

In questo suo ultimo romanzo dal titolo pieno di speranza "Un anno alla grande", ci presenta Charlie Savage, dublinese di mezza età in pensione, alle prese con una moglie instancabile, un amico in crisi di identità, una figlia che lo vuole trasformare in un influencer e un nipotino che adora. Charlie fa fatica a stare al passo con i tempi, non sa riconoscere la moda, ignora l’esistenza dei social network, vive per i suoi affetti e quei riti a cui non rinuncerebbe mai, come una Guiness al pub con il suo amico o la stagione calcistica. La sua famiglia infatti è tutto ciò che ama e che lo rende orgoglioso e per la quale farebbe qualunque cosa, anche la più bizzarra. E la farà.

Doyle mette insieme un libro divertentissimo (era molto tempo che non ridevo tanto) e tenerissimo allo stesso tempo.

Mostra le bizzarrie quotidiane di una famiglia comune ma non troppo (ma non lo sono in fondo tutte?) e ci mostra la bellezza della normalità. Di come la stravaganza si annidi dentro un Charlie qualunque, dell’amore che può durare una vita, di un amicizia che supera i confini di genere e ironizza sulla società moderna e le nuove mode.

Arriverà a maggio in Italia il suo ultimo libro dal titolo "Love", che si dice essere il suo romanzo della vita, e non mancherò di leggerlo, perché di scrittori come lui il mondo avrà sempre bisogno, quelli che sanno dosare ironia e cuore e conoscono l'importanza di guardare il mondo con leggerezza.

4/5


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