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non si giudica un libro dalla copertina


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"Turbolenza" di David Szalay è una raccolta di racconti brevi, o meglio, dodici brevi storie collegate una all'altra e che hanno come filo conduttore l'aereo.

Come titolo di ognuna l'autore ha indicato le sigle di due aeroporti, quello di partenza e quello di destinazione dei nostri protagonisti che si sfioreranno o che, in maniera più profonda, sono legati. Storie di morte, di passione, di violenza, di malattia, raccontate in pochissime righe ma in grado di lasciarti senza parole.

Madri che tornano a casa dopo avere incontrato i figli malati, uomini d'affari che ritornano dopo viaggi di lavoro non sapendo che non rivedranno più i figli, piloti di linea che sostituiscono amori duraturi con passioni di una notte, donne che subiscono violenze e altre storie, comuni o meno, sono quelle che si sfiorano in questo libro piccolo ma potentissimo.

Nate come un gruppo di storie scritte per Bbc Radio, questi racconti di poche pagine sono inanellati l’uno all’altro, dodici personaggi che si passano il testimone sfiorandosi nei voli aerei che li (e ci) porteranno in giro per il globo (dall'Europa all'Asia, passando per le Americhe) in una specie di viaggio esistenziale.

Ogni personaggio viene mostrato in due situazioni diverse mettendo in evidenza due facce della loro personalità: come protagonisti di un racconto e come comparse o co-protagonisti nel successivo ti portano a riflettere sul come, a seconda della prospettiva con cui si guarda una storia, si tenda a giudicare o definire qualcuno e di come, molto spesso, ci si sbagli.

Lo scrittore, che non conoscevo ancora ma di cui recupererò al più presto "Tutto quello che è un uomo" con cui è stato finalista al Man Booker Prize nel 2016, sa decisamente come raccontare le persone, gli animi e i sentimenti più profondi dimostrando una grande sensibilità e un talento formidabile.

Un libro che ti lascia molto e da cui imparare a guardare il mondo e le persone in modo più attento e senza condizionamenti pensando che dietro a ogni volto che incrociamo, a ogni nostro vicino di posto in aereo, c'è una vita fatta di legami, dolori e passioni e chissà, magari quella stretta di mano o le due parole scambiate con un estraneo potrebbero forse, anche, cambiarci la vita.

4/5


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