“Presto o tardi avrebbe ripensato a quell’uomo maturo come a un incidente, un errore,
uno strano periodo cui era sopravvissuto quando aveva undici anni.
Nella memoria di Lamb, lei sarebbe diventata ogni giorno più bella, più adorabile.
In quella di lei, Lamb sarebbe stato un mostro.”
Iniziamo col dire che "Lamb" di Bonnie Nazdam è stato definito il "Lolita" del XXI secolo.
Lo è di certo per il tema trattato, quello di un rapporto tra un uomo adulto e una ragazzina undicenne, non lo è per un milione di altri motivi. Ma lasciamo stare Lolita, capolavoro del suo tempo, e parliamo invece di questo libro, piccolo capolavoro di questo tempo (...e se consideriamo che è un opera prima, applausi veri!)
David Lamb è un uomo di mezza età a cui è appena morto il padre e che viene avvicinato in un parcheggio da una ragazzina di nome Tommie che gli chiede una sigaretta, spinta a farlo da alcune amiche. Questo è il primo approccio dei due che porterà Lamb a convincere Tommie, giorni dopo, a seguirlo in un viaggio che ha come meta un vecchio cottage in montagna, con la promessa di riportarla a casa dopo pochi giorni o appena lei avesse voluto.
La trama è già angosciante di suo ma vi assicuro che la scrittura lo è molto di più.
Il libro affronta ovviamente il tema del potere di un adulto su un minore, potere psicologico prima che fisico ma lo fa in maniera davvero spiazzante, unica e dannatamente originale. I due protagonisti, una vittima e un carnefice che non sanno di essere tali. Un rapporto a prima vista sincero, libero e anticonformista che nasconde il disagio di un uomo che fatica ad abbandonare lontani traumi, che si approfitta di una ragazzina offrendole un'amicizia che non potrà mai rimanere tale. Il lento avvicinarsi dei due protagonisti in un gioco di ruolo che non può che avere un unico vincitore, una storia di apparente amicizia e vicinanza tra due generazioni, bellissima ma profondamente sbagliata. Un libro che ti tiene incollato dalla prima all’ultima pagina, stupendoti per l’originalità della trama e la bellezza dei dialoghi e lasciandoti poi, dopo un finale imprevedibile, turbato all’idea del male che si può nascondere dietro all’amore.
4,5/5