Emmanuel Carrére. Se non conoscete questo scrittore, sceneggiatore e regista francese, vi preghiamo di mettervi in pari.
Si tratta di uno scrittore indispensabile.
Non lo scopriamo oggi, a seguito della meravigliosa lettura di "Vite che non sono la mia", avevamo già imparato a conoscerlo con la splendida biografia di "Limonov" e con l'altrettanto incredibile racconto della storia di Jean Claude Romand ne "L'avversario", di cui abbiamo appena scritto, ma qua lo consacriamo perché con questo libro ci ha letteralmente conquistate e stese.
Parliamo al plurale perché si tratta di una lettura condivisa, anzi diciamo pure che C lo ha consigliato a S, e S non ha potuto aspettare, caricata a molle da un entusiasmo di C al quale non sa proprio resistere.
E infatti...entrambe siamo state lasciate in un bagno di lacrime, con un coinvolgimento emotivo che poche volte è stato così totale.
Esempio perfetto della potenza della letteratura, quella che lascia il segno, quella bella davvero, bella da stare male.
Quella che ti fa prendere il telefono in mano per mandare un messaggio d'amore a chi te lo ha consigliato, scongiurando la possibilità, più che probabile considerando le tante letture, che avresti potuto perdertelo.
Quella che ti prende a schiaffoni ma non vorresti finisse mai, di cui rileggi interi capitoli e di cui sottolinei intere pagine.
Abbiamo la tendenza, in questi casi, ad esagerare, ma qui le esagerazioni non sono tali, sono realtà.
Come dicevamo, un autore che già conoscevamo ma che a questo punto si posiziona nell'olimpo degli Dei (della scrittura).
Non sono tanti, per cui, credeteci e fidatevi, Carrére lo stramerita; si tratta di materiale ad alto tasso di meraviglia.
Certo, se siete particolarmente suscettibili, non vi interessano le storie vere, drammatiche, raccontate senza retorica e senza pietismo, lasciate perdere.
Lo scrittore francese si ritrova testimone di "vite che non sono la sua", vite vicine alla sua, che ad un certo punto decide di raccontare, con sincerità, lealtà e un talento mostruoso!
Con una precisione chirurgica, racconta il dolore, con le giuste parole mette ordine nei confusi pensieri che accompagnano i lutti e lo fa in maniera sorprendente, a tratti scioccante, data la natura delle storie, facendoti sì commuovere ma anche riflettere .
Un libro emozionante e indispensabile.
5/5