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non si giudica un libro dalla copertina

S.

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«Leggere non è solo una passione dell’immaginazione: è una pratica quotidiana, un lavoro, una missione, una militanza, un rituale da burocrate, una terapia, una disciplina, una fede, un’abitudine, un peccato, un investimento, un impegno, un debito, un hobby, una droga – tutto nello stesso momento, in ogni momento»

Mi trovavo in libreria e mi è capitato di leggere la quarta di copertina di questo saggio di Alan Pauls, "Trance. Autobiografia di un lettore", che ho naturalmente riportato qua sopra. 

Ovviamente dopo aver letto queste splendide parole, di assoluta verità, non potevo non comprare il libro e iniziarne immediatamente la lettura.

Questo saggio è un inno alla lettura, ai lettori, al leggere, ed è strutturato come un glossario dove ogni voce, con un ordine  cronologico/sentimentale ci racconta una delle tante passioni del lettore protagonista. Ci suggerisce libri di autori famosi, scrittori che hanno segnato la sua vita, ci racconta di quanto la scrittura sia debitrice della lettura e della felicità di viaggiare in aereo, uno spazio chiuso in cui sei irrimediabilmente costretto a stare "nel tuo stretto sedile, con la cintura ben allacciata e la luce che cade implacabile al centro della pagine del libro  aperto sulle tue gambe ", praticamente in paradiso.

Devo ammettere che alcuni capitoli sono stati un po' ostici. Lo scrivere molto forbito e le continue citazioni di autori che mi sono sconosciuti, mi hanno spiazzata. Ma l'entusiasmo e la vera ossessione per la lettura che Pauls trasmette, sono incredibili.

E' riuscito a mettere nero su bianco, con grandissime capacità ed emozione, un sentimento comune. E in molti casi mi sono sentita parte di una comunità di matti che non vede l'ora di trovare un angolo appartato e silenzioso per continuare a leggere il suo amato libro.

"Si legge per vivere quanto per evitare di vivere; Si legge per sapere com'è vivere e come vivere; si legge per fuggire dalla vita e immaginare una vita possibile."

4/5


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