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DIECI & LODE.

Voto finale con il quale ci congediamo dalla visione di una serie HBO andata in onda su Sky Atlantic, MERAVIGLIOSA e INDISPENSABILE: CHERNOBYL

In realtà si potrebbe dire mini-serie, considerando che le puntate sono solo cinque, della durata di un'ora circa l'una.

Eppure, anche in così poco tempo hanno reso perfettamente la terribile, complessa e angosciante catastrofe avvenuta il 26 aprile 1986 nella centrale nucleare nei pressi di Chernobyl, in Ucraina. Alle ore 1.26 a seguito di un test definito "di sicurezza" ci fu lo scoppio del nocciolo di un reattore che provocò la fuoriuscita di materiale radioattivo. E da qui, il disastro.

Nonostante l'età ci permetta di ricordare bene il momento storico dell'incidente, in realtà allora, poco più che bambine, non avevamo idea della gravità e soprattutto dell'esatto svolgimento dei fatti e delle relative conseguenze.

Questa serie mette tutto in ordine e lo fa con chiarezza e con la spietata lucidità dei fatti.

I motivi per cui ci sentiamo di definirlo CAPOLAVORO sono diversi e uno di questi è proprio la capacità degli sceneggiatori di far arrivare concetti praticamente incomprensibili di ingegneria nucleare con moderata facilità.

Moderata certo, perché l'argomento è comunque, per noi, piuttosto ostico. Alla parola "scissione" eravamo già arenate...

Motivo nr.2: il mondo deve conoscere come sono avvenuti i fatti, per tanti anni nascosti e taciuti; si tratta di una delle tragedie più gravi del secolo scorso che ha lasciato e lascerà, ancora per centinaia di anni, strascichi indefinibili.

La storia va raccontata per non dimenticare le vittime e gli effetti che il disastro si è portato dietro.

Motivo nr.3: si tratta di un lavoro di ricostruzione praticamente perfetto.

Scenografia, recitazione, sonoro, regia, fotografia, tutto perfetto.

Raramente di un "prodotto" si può dire che è tutto perfetto. Questo è uno di quei rari casi.

Siamo piombate in quegli anni, totalmente e inesorabilmente. Paralizzate sul nostro divano, con occhi e bocca spalancate, prendendo pugni nello stomaco e piangendo lacrime di intensa emozione.

Trascinate completamente nel dolore e nell'angoscia.

In maniera chirurgica ci hanno fatto rivivere quei momenti drammatici, prima e dopo lo scoppio e attraverso il racconto di alcuni protagonisti ci hanno reso bene l'idea e ribadito che chi paga per insulsi giochi di potere è sempre chi il potere non ce l'ha.

La dimensione umana rende tangibile la storia e la spoglia di ogni retorica.

Una narrazione ineccepibile alla quale, noi, non abbiamo trovato difetti.

Perfino il sonoro ci è parso esemplare; ha reso la drammaticità dei momenti attraverso musiche e soprattutto suoni inquietanti e paralizzanti , come per esempio quello agghiacciante dei contatori geiger, che fa da sottofondo di parecchie scene molto emozionanti.

"Ogni menzogna che diciamo contraiamo un debito con la verità. Presto o tardi quel debito va pagato"

Da sempre la storia la racconta chi detiene il potere ma da sempre, è il coraggio di uomini come Valerij Alekseevič Legasov, che danno la vita per la verità, a cambiarla e, con la loro testimonianza, a far sì che ai nostri figli venga insegnata quella vera.


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