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S.

non si giudica un libro dalla copertina


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Nell'ultimo periodo, io e la mia socia, come sapete, stiamo seguendo alcuni podcast davvero interessanti.

Uno di questi è "Copertina" dello scrittore Matteo Bianchi, che quasi tutte le settimane se ne esce con utilissimi consigli di lettura e interessanti interviste con librai che fanno altrettanto.

Tutto questo è davvero bellissimo e ci permette di scovare autentiche perle nascoste.

Una di queste è "Le case del malcontento" di Sacha Naspini edito da E/O.

Per prima cosa, non fate come me, non vi confondete. Sacha è uno scrittore. Maschio. Io ho pensato fosse una donna fino alla fine del romanzo. Non che questo sia necessariamente una notizia fondamentale...era così, per vostra opportuna conoscenza.

Letto quindi per caso, è stato una gioia scoprirne la bellezza, pagina dopo pagina.

Un romanzo con cui ho legato subito molto e per tante ragioni.

La prima è che si tratta di un libro ambientato in un piccolo borgo (immaginario) della maremma, zona a me molto cara e che ha dato i natali ai miei genitori.

Naspini mi ha riportato alla mente certi luoghi magici utilizzando il linguaggio di quella terra, il volgare toscano, che mi è molto famigliare e che richiama evidentemente radici profonde e dolci ricordi.

Il libro però di dolce ha ben poco.

A Le Case (questo il nome del paese), le persone sono rudi, ostili, spesso cattive e cupe, figlie di quella terra spinosa e malinconica. Ma sono persone vere e sincere e meravigliosamente descritte.

Ogni capitolo ha per protagonista un personaggio diverso che parla in prima persona. In questo modo l'autore ha costruito uno scenario in cui tante voci si dipanano lungo un arco temporale che va dagli anni 50 alla fine degli anni 90. Uno stesso evento quindi viene visto da più punti di vista, regalando spunti e riflessioni interessanti. Una verità diventa un'altra nelle parole di una persona diversa.

Ma il vero protagonista è sempre lui: Le Case

"Un cuore nero piantato in mezzo al pancione di Maremma,

che si traveste piena di sogni e dopo te lo ficca nel di dietro a brutto muso"

È il filo che lega tutti questi personaggi che non riescono o non vogliono allontanarsi da lui.

Molta ironia e colpi di scena in una ragnatela in cui tutti quanti si intrecciano, si perdono, si ritrovano e di disvelano, piano piano.

Il voto sarebbe un cinque pieno se non fosse che è parso, soprattutto nella parte centrale, un po' troppo lungo. A tratti ci si perde, salvo poi ritrovarsi subito grazie alla brevità di alcuni capitoli.

Consiglio una lettura piuttosto concentrata. Cosa che a volte non ho avuto e questo mi ha fatto tornare indietro parecchie volte a riprendere il filo del discorso. Ci devi proprio stare dentro con tutti i piedi, con grande attenzione. Lo devi seguire ad ogni pagina con molta pazienza ma alla fine ti ripagherà con gli interessi.

Libro corale consigliatissimo molto originale che presto diventerà una Serie Tv e, pare, anche un disco.

I tanti personaggi del romanzo si trasformeranno ognuno in una canzone.

Un autore eclettico, con grandi capacità narrative.

Voto: 4,5/5


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