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non si giudica un libro dalla copertina


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Volete capirci qualcosa sull'internet, sul web e su come cavolo siamo diventati schiavi del nostro cellulare?

Leggete "The Game" di Alessandro Baricco.

Anche se non siete fan, se non vi sono mai piaciuti i suoi romanzi, se vi è sempre sembrato spocchioso, snob e presuntuoso, leggetelo.

Eh sì, perché lui è di un altro livello e capace di spiegare, anche ai più ritrosi in materia tecnologica, come è nata e si è evoluta la rivoluzione digitale che ha profondamente cambiato le nostre vite.

Un saggio davvero interessante, divertente (sì lo so non potete crederci ma è anche divertente) e per noi non più di primo pelo, necessario. Per noi che abbiamo subito la trasformazione e siamo passati dalla cabina telefonica al cellulare, senza il quale ci sentiamo persi, è indispensabile.

Io nemmeno ricordo più come era la mia vita prima del web. Una vita senza foto, senza social e con la possibilità di usare il pc solamente al lavoro, per necessità. E poi, in pochi anni, il tutto a portata di un clic, addirittura di un touch.

Baricco ci spiega in maniera impeccabile quanto sia stata una vera e propria rivoluzione culturale, ribaltando la prospettiva da cui partire, offrendo moltissimi spunti di riflessione.

La domanda infatti fondamentale da porsi, secondo lui, non è come questa rivoluzione abbia cambiato il modo di pensare dell'uomo nuovo ma come questo uomo nuovo abbia voluto combattere le vecchie ideologie e gli orrori del novecento, creando un nuovo tipo di società, non più immobile e lineare ma in continuo movimento, cercando di mettere le basi per evitare il ripetersi di quegli eventi.

Non tutto quello che è avvenuto, così rapidamente, è stato positivo ma certamente lui ci permette di vedere tutto da un altro punto di vista e quindi di superare i catastrofismi del "era meglio quando si stava peggio" o i "dove andremo a finire di questo passo".

"Molte persone provano a cambiare la natura degli umani, ma è davvero una perdita di tempo.

Non puoi cambiare la natura degli umani; quello che puoi fare è cambiare gli strumenti che usano, cambiare le tecniche. Allora, cambierai la civiltà."

Le sue riflessioni sono da studiare con molta attenzione.

Ripercorre con molta chiarezza le tappe fondamentali del cambiamento e lo fa in maniera impeccabile. Un saggio che ha sicuramente richiesto un lavoro di ricerca enorme e approfondito, che cerca di mettere ordine nel grande caos di questo gioco molto articolato.

Si può senz'altro dire che la sua sia una visione ottimista, nonostante come dicevo, metta in evidenza anche tutti i risvolti negativi, che non sono pochi e piuttosto angoscianti.

Consigliatissimo!

"DISTRUZIONE DELLE ELITE. Se salti le mediazioni, metti fuori gioco la casta dei mediatori e alla lunga annienti tutte le vecchie élite. Il postino, il libraio, il docente universitario: tutti sacerdoti, seppur in modo diverso, tutti membri di una élite a cui si era soliti riconoscere una particolare competenza, un’autorità e alla fine un certo potere. Se organizzo un sistema che li pone fuori gioco, sostituendoli con ambienti protetti in cui metto a diretto contatto gli uomini e le cose, e spingo tutti a galleggiare su maree generate da un’imperscrutabile intelligenza di massa, io realizzo qualcosa di epocale: un modo apparentemente senza élite, un pianeta a trazione diretta, dove l’intenzione e l’intelligenza collettive diventano azione senza dover passare da autorità intermedie"

5/5


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