"...e quando Rose diede alla luce suo figlio alle 2,07 del mattino dopo, c’erano tutti...
E cosí nacque Ferguson, e per diversi secondi, una volta uscito dal corpo di sua madre,
fu l’essere umano piú giovane sulla faccia della terra.
Cominciamo col dire che Paul Auster, di cui fino ad ora avevamo letto pochissimo, è un Dio della scrittura.
Su questo si può discutere ben poco.
Poche volte ci è capitato di leggere una penna con così tanto talento.
Ci siamo confrontate, dopo i primi capitoli, sbalordite e favorevolmente colpite da una scrittura densa sì ma anche ricca e scorrevole allo stesso tempo. Densa e impegnativa perché il buon Paul ha deciso di scrivere non uno ma ben quattro romanzi,
in uno.
"4 3 2 1" è la storia di Archie Ferguson, che si dipana in quattro vite possibili.
In una è giornalista, poi scrittore, campione sportivo, attivista, e la sola cosa che accomuna le quattro avventure è che incontra sempre la sua Amy, seppure in diverse vesti.
Si tratta davvero di un libro impegnativo, con uno schema narrativo strapieno di eventi, personaggi, luoghi, persone, citazioni e chi più ne ha più ne metta; il tutto ovviamente spalmato su un arco di tempo in cui l'autore ci racconta lo sfondo della situazione socio-politica del periodo, vent'anni di storia americana.
Si è parlato del "capolavoro di Auster" e forse lo è, considerando la concentrazione di elementi e il talento espresso, ma noi non ce la sentiamo di incensarlo in tutto e per tutto. Entrambe ci siamo arenate all'inizio del quarto e definitivo capitolo.
Troppo lungo, troppe cose, troppi contenuti accumulati in quasi mille pagine, che alla fine ti stremano.
Si giunge alla fine con un gran senso di sollievo per averlo finito, dopo aver spesso avuto la tentazione di abbandonarlo sul finale per manifesta abbondanza.
In fondo di tratta di tutte le vite possibili di un solo personaggio e seppure ogni storia risulti diversa dall'altra, la stanchezza si è fatta sentire, all'alba del quarto capitolo, ormai stanche e bisognose di leggere altro.
Qualche pagina (diciamo un paio di centinaia almeno) ce la poteva risparmiare, considerando la mole, e anche il fatto che non fossero poi necessarie. Auster resta uno scrittore come pochi, ma per citare un suo fan, "avrebbe potuto dire di più con molto meno".
Come avrete ormai capito, la nostra è stata una lettura condivisa, che non poteva non avvenire nel mese di agosto; affrontarlo in un altro periodo per noi sarebbe stato impossibile, avendolo entrambe in supporto cartaceo. In vacanza tutti i santi aiutano,
ma gli altri mesi, portarsi in borsa un mattone da un chilo sarebbe stato piuttosto scomodo.
Il grande dilemma, prima di iniziare la lettura, è stato scegliere se leggere il romanzo così come scritto, consecutivamente, come proposto dall'autore, o se non fosse meglio, considerando la perfetta suddivisione in capitoli, leggere una storia alla volta. Abbiamo scelta la seconda opzione per paura di perderci nelle varie trame e nei vari intrecci narrativi e sinceramente forse è stata la scelta migliore e quella dunque che consigliamo.
Lo abbiamo trasformato da uno a quattro libri a sé stanti; forse abbiamo barato ma era l'unico modo probabilmente per riuscire a portarlo a termine.
E' stato dunque un viaggio estenuante ma ci sentiamo di consigliarlo, se non altro per la scrittura che, ripetiamo, è magistrale e ci ha davvero colpite, quella scrittura che forse è anche la vera protagonista del libro. L'amore (quasi un ossessione) per il libri e la letteratura trasudano ad ogni pagina e accomunano tutti e 4 i Ferguson, che forse sono altrettanti Paul Auster, forse anche tutti noi lettori.
A volte non vedevamo l'ora di finirlo, altre ci sentivamo totalmente coinvolte nella storia e avremmo continuato in eterno.
Sensazioni altalenanti, ma senza dubbio un SI'.
"il mondo è solido per un periodo, poi una mattina esce il sole e comincia a sciogliersi"
4/5