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  • Thebloodyisland

Friday i'm in love


"Oh Dio, Di-i-i-o-o!, se sei lassù e volgi il tuo viso luminoso verso di noi, perché non ci risparmi da questo momento in poi l'enunciazione sillabica dei rabbini?! Anzi, risparmiaci i rabbini in genere e buonanotte!

Senti, perché invece non ci risparmi la religione, non foss'altro che per il rispetto della nostra dignità umana! "

Iniziamo questo post con un omaggio al grande romanzo di Philip Roth, "Il lamento di Portnoy", il nostro preferito tra quelli letti. Il motivo, purtroppo, lo saprete già tutti. Mercoledì scorso, 23 maggio, è morto, all'età di 85 anni, il grande scrittore americano. Un gigante. Uno dei più grandi, senza dubbio.

Roth scrisse 31 libri, cominciando nel lontano 1959 con "Addio, Columbus", fino all' ultima uscita, nel 2010, "Nemesi", e ora lascia un grande vuoto e una grande rabbia tra i suoi fans più accaniti, che avrebbero voluto per lui l'assegnazione, dovuta, del Nobel per la letteratura.

"Il Lamento di Portnoy", sopra citato, è quello che nel 1969 gli fece conoscere il grande successo ed è sicuramente tra i nostri romanzi preferiti di sempre! Quindi, Ciao Philip. E Grazie.

Come tutti i venerdì a questo punto vi consigliamo libri da leggere e nuove uscite. Oggi la voglia è quella di consigliarvi e di parlare solo di tutti i libri di Philiph Roth ma guardiamo avanti. Cominciamo con un romanzo, uscito il 22 maggio, che è il libro più regalato da Jonathan Franzen: "I formidabili Frank" di Michael Frank (Einaudi editore). Un memoir, un viaggio attraverso una famiglia strabiliante, la sua. E se un libro lo consiglia Franzen c'è da prendere carta e penna e segnare.

Secondo consiglio di oggi è il nuovo romanzo di Sam Shepard, "Quello di dentro", edito da La Nave di Teseo.

Il libro, che vanta la Prefazione di Patti Smith e critiche entusiastiche, entra nel mondo interiore di un uomo che, nella sua casa isolata dal mondo, ripercorre il suo passato tra ricordi dolorosi e intraprende un viaggio reale e metaforico tra presente e passato.

Altra lettura imprescindibile ( a quanto pare) è un libro che in America è già culto e nientepopòdimeno Donna Tartt ne è una grande fan. Si tratta di "Il lupo nel furgone bianco" di John Darnielle (chitarrista e voce dei Mountain Goats, band di culto della scena rock indipendente) definito un esordio folgorante, una storia delicata e al tempo stesso penetrante sull'emarginazione e il desiderio di fuggire dalla realtà proprio dell'adolescenza.

Ultimo suggerimento è "L’uomo dei boschi" di Pierric Bailly (edizioni Clichy) presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino e uscito da pochi giorni. Un breve memoir che si muove tra i tanti interrogativi di chi incontra la morte e continua a vivere.

La storia di un figlio che cerca di combattere il dolore per la morte del padre raccontandone la storia e cercando di colmare quel vuoto enorme cercando risposte ai dubbi lasciati da questa improvvisa scomparsa.

"Dis joint is based upon some fo’ real, fo’ real s—."

Questa è la dicitura con cui si apre "BlacKkKlansman", ultimo lavoro di Spike Lee presentato e applaudito al Festival del Cinema di Cannes appena terminato. Il film si è aggiudicato il Grand Prix Speciale della Giuria e promette davvero benissimo.

Pare che il grande Spike, dopo alti e bassi, sia tornato al suo meglio con una commedia nera colma di satira e critica nei confronti dell'America di allora e di oggi. La pellicola, tratta da una storia vera, ha come protagonista uno dei primi detective di colore americano, votato ad incastrare una volta per tutti i “simpatizzanti” dell’organizzazione del Ku Klux Klan.

Lee non si risparmia, ma del resto non lo fa mai, e lancia accuse e critiche al governo Trump.

Purtroppo si dovrà aspettare Ottobre per vedere il film nelle sale Italiane e noi aspetteremo accontentandoci del trailer, con cui oggi vi lasciamo:


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