Siamo entrate al cinema per vedere l'ultimo lavoro di Paul Thomas Anderson, "Il filo Nascosto", con qualche perplessità, dobbiamo ammetterlo. Ultimamente ci troviamo spesso in disaccordo con la critica che ha esaltato film che a noi hanno lasciato piuttosto indifferenti.
I nostri dubbi oltretutto erano più che legittimi per il regista americano che ci ha sì regalato indimenticabili capolavori (Magnolia) ma anche grandissimi Boh! (Vizio di forma). Il trailer inoltre non ci aveva convinte del tutto.
Durante il film, a parte i soliti spettatori da salotto che non perdono occasione per commentare ogni scena facendo conoscere a tutta la sala i loro dubbi (ma perché non state a casa!) e a disturbarci la visione, i sentimenti sono stati contrastanti.
Un film visivamente superbo, che l'argomento ha contribuito a rendere molto elegante e seduttivo, in una ricostruzione perfetta di una Londra anni '50. Eleganza negli abiti, nei modi, nei dialoghi e tempi.
Richard Woodcock è un rinomato stilista londinese, scapolo, che vive di manie ossessive in una routine dalla perfezione maniacale, è totalmente concentrato sul lavoro e su se stesso. Le donne che sceglie diventano nel giro di poco tempo superflue e fastidiose finché non incontra una cameriera, Alma che diventerà sua musa ed amante in un rapporto controverso di amore e odio.
La ragazza cercherà, mossa da un amore profondo, di far breccia nel cuore di Richard, di diventare per lui indispensabile e unica, facendo delle debolezze dell'uomo le armi con cui tenerlo a sé.
Uno svolgimento originale e coinvolgente in cui le consuete tematiche del regista prendono forma: la mania del controllo e l'assenza di una figura materna con un finale però che ci ha lasciate perplesse. Aperto a molte interpretazioni, con un repentino cambio di intenti da parte del protagonista.
Certo, che dire del protagonista? tutto il meglio del meglio. Daniel Day Lewis è elegante e raffinato, perfetto per questa parte.
Sappiamo tutti essere un vero perfezionista, capace di rendere incredibilmente realistico ogni personaggio che sceglie di interpretare, e anche questa volta ha dato prova del suo incredibile talento. Mette la solita intensità lasciando a bocca aperta. Possiamo solo sperare che cambi idea e non smetta di recitare, come ha dichiarato di voler fare.
Meravigliose anche Vicky Krieps nei panni della moglie/musa e Lesley Manville in quelli della sorella factotum.
Due figure femminili forti e tenaci, a tratti inquietanti, decisamente i personaggi più complessi del film.
"Il filo nascosto" è un film sin troppo perfetto, a tratti respingente, cucito con cura maniacale e molto ambizioso.
Usciamo quindi dalla sala interrogandoci sul finale ma con la consapevolezza di aver visto un grande film che probabilmente avrebbe bisogno di una seconda visione (magari in lingua originale) per poterne cogliere tutte le sfumature nascoste.