"Non capivo perché non riuscissi a godermi le cose come tutti."
Appena uscito nelle librerie ha fatto subito parlare di sé, tanto e molto bene. È stato definito addirittura "caso letterario dell'anno" o "miglior opera prima degli ultimi vent'anni".
Stiamo parlando del romanzo d'esordio della giovane scrittrice irlandese Sally Rooney, "Parlarne tra amici", edito in Italia da Einaudi, e noi abbiamo scelto di dedicargli una lettura condivisa.
Sarà per via della copertina che un po' ci rappresenta e della storia che alla fin fine è quella della forte amicizia di due ragazze, che abbiamo iniziato la lettura con grande entusiasmo; entusiasmo che però, pagina dopo pagina, è scemato.
La trama in sé non è delle più originali ma non è il motivo della nostra parziale delusione:
Frances, voce narrante e vera protagonista del romanzo, e Bobbi, la sua migliore amica nonché ex fidanzata dei tempi del liceo, hanno ventuno anni, sono brillanti, scrivono e recitano poesie, sono anticonformiste e femministe. La prima più introversa e insicura, la seconda affascinante e sicura di sé. Una sera, dopo un loro spettacolo incontrano Melissa e Nick, una coppia di artisti di una decina d’anni più grandi; Frances si prende una cotta per lui, Bobbi per lei.
A questo punto prendono il via dinamiche amorose che sono il fulcro del romanzo. Scambi di lettere, mail, messaggi, telefonate, in cui vengono sviscerati i concetti di amore, tradimento, amicizia, e in cui emergono i lati caratteriali di ognuno di loro.
Non ci sono colpi di scena e il ritmo non cambia mai per tutta la durata del romanzo. Ciò che l'autrice mette in risalto sono proprio le relazioni, i turbamenti e le insicurezze di una generazione, la sua (considerando che ha solo ventisei anni) alle prese con l'ingresso nell'età adulta. Una lucida analisi delle relazioni amorose moderne.
Non possiamo dire che il libro non ci sia piaciuto ma certamente non concordiamo nel considerarlo un caso letterario.
La scrittura lineare, scorrevole e piacevole, ci è parsa a tratti troppo pretenziosa. Con alcuni spunti sicuramente apprezzabili e di sicuro interesse ma anche con cadute decisamente banali (vedi il finale).
La Rooney prova ad analizzare quelle che sono le dinamiche e le reazioni di un gruppo di intellettuali moderni di fronte alle emozioni più comuni come la gelosia, l'insicurezza e il desiderio.
Ne emerge che anche i più anticonformisti, nel momento in cui si mettono in gioco i sentimenti, diventano vittime dei "soliti" impulsi, comuni probabilmente a tutte le persone innamorate.
Il personaggio di Frances, dalla facciata fredda, intelligente e controllata, nasconde incertezze e ansie tipiche della sua età e in generale tutti i 4 protagonisti si mostrano agli altri come ciò che non sono.
Piccola pecca che veramente non possiamo non sollevare: ci chiediamo come sia possibile che nella traduzione in italiano ci siano così tanti errori nei tempi verbali. Abbiamo contato almeno 5 o 6 congiuntivi sbagliati in modo madornale e sinceramente ne siamo piuttosto stupite. Ci proponiamo per un lavoretto, anche sotto pagato, anche gratis.
"A volte mi ferisco e faccio male, abuso dell’immeritato privilegio culturale di essere bianca, do per scontata la fatica di altri,
mi è capitato di sfruttare un’iterazione riduttiva della teoria di genere per evitare un impegno morale serio, ho un rapporto problematico con il mio corpo, sí.
Voglio essere libera dal dolore e perciò chiedo che altri vivano liberi dal dolore, il dolore che è mio e perciò anche loro, sí, sí."
3/5