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  • Thebloodyisland

La grande bellezza


La differenza tra Radiofreccia e Made in Italy è la stessa che c'è tra la musica rock e graffiante degli esordi del Liga e quella attuale, piatta, ripetitiva e moralista.

Certo, sono passati vent'anni e tutto cambia e si cresce, si matura, ma a noi, senza ombra di dubbio, piaceva molto di più il primo: spontaneo, istintivo e meno "pulito".

Se con Radiofreccia, Luciano ci aveva stupito portando in Italia un nuovo modo di fare commedia e dramma insieme, un'estetica originale, una visione della realtà con un occhio provinciale sì, ma profondo e sincero, questo ne sembra la fotocopia sbiadita 20 anni dopo.

Alla dipendenza dell'eroina si sostituisce la più moderna dipendenza da gioco, l'argomento dell'immigrazione affrontato in maniera un po' troppo semplicistica e buonista, il tema delle lotti sociali inserito nel film un po' a caso, diciamolo e quello della disoccupazione trattato in maniera un po' superficiale e forzata.

Al film diamo comunque la sufficienza grazie all'interpretazione degli attori. I due protagonisti sono centratissimi e nonostante una totale mancanza di obiettività da parte di C. nel valutare Accorsi, dobbiamo dire che è proprio bravo anche se questa volta Kasha Smutniak vince di slancio, con una prova che ci ha lasciate a bocca aperta (soprattutto in almeno due meravigliosi monologhi).

Per il resto ci è parso un filmetto onesto, con troppa retorica ma con senz'altro una evidente capacità del regista nella forma e nella direzione degli attori.

Gli vogliamo bene al Liga, ci siamo cresciute e in fondo quello che rappresenta sono le nostre terre alle quali siamo affezionate, ma davvero ci sono tante cose che non vanno. È vero che il film è la trasposizione in pellicola del suo ultimo LP omonimo ma scandire ogni scena con un pezzo dell'album ci è parso un po' troppo, troppo cantato, davvero troppo Liga.

Ci è parso un collage di scene messe insieme dove ovviamente non mancano i soliti luoghi comuni: la coppia di amici gay, la famiglia di immigrati, in questo caso indiani, ben integrata, le goliardate con gli amici, e quant'è bella l'Italia e un buonismo sotto traccia costante e fastidioso.

Ci pare insomma che il Liga abbia senz'altro buoni propositi e anche discreta capacità ma forse si prende troppo sul serio mancando di originalità ed estro.

Luciano riesce comunque sempre a emozionare, quando s'impegna... e Accorsi vale la visione.

(Scusate, questa è C. che si è lasciata prendere la mano).


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