top of page
S.

La grande bellezza


L'equazione è molto semplice: Spielberg + cast potente + storia vera di estrema attualità (e necessità) = FILM IMPERDIBILE

Quando esce un film di Steven Spielberg io lo vado a vedere. Di qualsiasi argomento tratti.

Se poi l'equazione si compie, è molto facile che ne esca un film bellissimo. E infatti con The Post, tutto si compie.

Certo non si può dire che il regista americano li abbia azzeccati proprio tutti ma diciamo che ne ha sbagliati davvero pochi e tra i suoi film ce ne sono alcuni tra i miei preferiti di sempre.

Questo film non fa eccezione e soprattutto, non a caso, è stato girato in soli nove mesi e fatto uscire in tutta fretta perché il momento storico lo necessita.

Si tratta di una storia di giornalismo americano, di libertà di stampa (assolutamente indispensabile in una società democratica), di etica e di femminismo. Tematiche più che attuali, socialmente e politicamente.

Siamo nei primi anni 70 ed è la vera storia dell'editrice del Washington Post, Katherine "Kay" Graham (Meryl Streep) e del suo ambizioso direttore Ben Bradley (Tom Hanks), alle prese con una decisione molto difficile. Kay, diventata proprietaria del Post dopo la morte del padre e del marito, si ritrova, unica donna al potere ad affrontare l'ostracismo e il maschilismo diffuso dei suoi colleghi e consiglieri, a prendere la decisione di pubblicare o meno documenti compromettenti per il governo che con un'ingiunzione ne intima la pubblicazione pena oltraggio alla corte. Documenti (i famosi Pentagon Papers), legati alla gestione della guerra in Vietnam.

Si troverà quindi di fronte ad una scelta epocale che potrebbe mandare all'aria tutto quanto costruito negli anni.

Io credo che sia veramente un film impeccabile. Dalla regia al cast, dalla sceneggiatura alla fotografia.

Ci si immerge totalmente negli anni 70 per circa due ore con un realismo che solamente Spielberg al suo meglio riesce a creare.

Una scena per tutte che vale il biglietto del cinema: la costruzione della prima pagina del Post, che Kay dovrà poi decidere se pubblicare o no, con i caratteri tipografici. Così lontana dal nostro mondo digitale e per questo così affascinante. Quintali di carta, che ti sembra di sentirne l'odore, caratteri composti a mano, l'inchiostro, le presse, il lavoro manuale di decine di uomini e voilà che il giornale prende forma.

Del cast ho già accennato: quanto di meglio si possa trovare in circolazione.

Di Tom Hanks e Meryl Streep (candidata come migliore attrice protagonista agli Oscar 2018) è già stato scritto e detto tutto: mostruosi! Ma anche gli altri attori non sono da meno, a cominciare da un sublime Bob "Saul Goodman" Odenkirk, indimenticato avvocato nelle serie memorabili, "Breaking Bad" e "Better call Saul".

Molto interessante anche il fatto che alcune scene siano realistiche: la vera voce di Nixon: vere telefonate fatte da Nixon mentre era presidente (che in Italia sono state come al solito inspiegabilmente, doppiate) e alcune scene in cui compaiono documenti originali del Pentagono.

Da rivedere ovviamente in lingua originale, ma comunque vivamente consigliato.

"Phil diceva che una notizia è la prima bozza della storia"


0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page