CHE BELLEZZA!!
Questo romanzo ha tutte le carte in regola per diventare un classico contemporaneo. Un libro epico, un'epopea che abbraccia 70 anni di storia americana. Un memoir che l'autore ci riporta, come spiega nell'incipit, "così come l'hanno raccontata a me".
È il 1989 e Michael Chabon, giovane scrittore che solo 12 anni più tardi vincerà il Pulitzer con il meraviglioso romanzo "Le fantastiche avventure di Cavalier e Clay" è a Oakland a casa della madre, in visita al nonno morente.
Durante quei pochi giorni il nonno, ingegnere che ha sempre sognato la conquista della luna, reso loquace dai medicinali si confiderà al nipote e gli svelerà i ricordi, i segreti, le bugie e le avventure di una vita intera. Michael li ha custoditi, elaborati e mescolati a fantasia e storia e ne ha tirato fuori, 28 anni dopo, un romanzo sublime, “Sognando la luna”.
Durante questa settimana di confidenze si delinea non solo la figura del nonno: giovane militare coraggioso, ingegnere dai grandi sogni, patrigno premuroso e marito paziente e innamorato, ma anche quelle di chi ha fatto parte della sua lunga vita:
la nonna, ovviamente, dolce e drammaticamente persa nel suo indicibile dolore (unica sopravvissuta della sua famiglia alla shoah); il fratello Ray, giocatore d'azzardo e fallimentare imprenditore, capace di gettare dalla finestra un gatto "solo per pura curiosità".
Sally, la tenace donna che lo farà rinnamorare dopo la morte della moglie ma quando ormai la malattia avrà fatto capolino nella sua vita. L'odiato Werner Von Braun, progettista dei missili V2 lanciati su Londra durante la seconda guerra mondiale e poi diventato colui che ha portato l’uomo sulla luna e ovviamente la figlia (nonché madre di Chabon), vittima suo malgrado di una famiglia complicata.
Infine lui, l'autore, Michael, che ci dona i suoi ricordi di ragazzino e quelli di adulto alle prese con segreti e dolori del passato.
Storie di guerra e avventura, di matrimonio e desideri, di razzi spaziali, delle conquiste tecnologiche dell'America degli anni Cinquanta ma soprattutto di segreti da mantenere, bugie da raccontare e di un amore meraviglioso.
"Lei minacciava sempre pioggia; lui era nato con l'ombrello in mano"
Nessuna vita, anche quella apparentemente più comune o noiosa è banale, soprattutto se a raccontarla è uno scrittore eccezionale come Chabon e soprattutto se è quella di un nonno che sta morendo e che, raccontandotela, dà senso anche alla tua.
Una vita lunga racchiude amori, delusioni, avventure, atti eroici o vergognosi, bagaglio di tutti gli anziani.
Vite che solo raccontate però diventano uniche.
Chabon ci ha regalato la vita di un uomo condensata in un'epoca intera con una scrittura ricercata ma che risulta facilissima da comprendere, nonostante i continui flashback, che non si faticano a seguire; ci sono pagine memorabili che lo catapultano sicuramente tra i libri migliori di quest'anno e non solo.
Ironico, divertente, tenero, emozionante..tutti aggettivi che calzano a pennello per un CINQUE STELLE pieno.
"Quando però ci avevano spedito nei forni, Dio era rimasto a guardare con il pollice alzato e ben piantato nel suo venerabile culo, lasciandoci bruciare. Nel 1947, per mio nonno, esisteva una sola ragione per cui definirsi ancora ebrei, per continuare a esserlo davanti al mondo: incarnare un enorme vaffanculo a Hitler."
5/5