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Thebloodyisland

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Una difficoltà. Una lotta.

Dal creatore, premio Oscar (per Milk), Dustin Lance Black ecco una serie tv che, così come il film, ci è piaciuta molto.

"When we rise", tratta dal libro di memorie dell'attivista LGBT Cleve Jones : "When we rise: my life in te movement" copre un arco temporale di quasi 50 anni e ci racconta la dura lotta che la comunità LGBT americana ha dovuto affrontare per ottenere anche i più elementari dei diritti civili.

Tre storie di ragazzi che, partendo da problematiche ed esigenze diverse, riuniranno le loro forze e il loro giovane entusiasmo per combattere e ribellarsi contro un sistema chiuso, razzista e omofobo non senza enormi difficoltà e violenze subite, fisiche e psicologiche.

I principali protagonisti sono: Cleve Jones (interpretato in età adulta da uno splendido Guy Pearce), giovane ragazzo gay che partendo da un piccolo paese di provincia si sposterà nel fulcro della battaglia, San Francisco, lasciando la famiglia e soprattutto un padre che lo avrebbe volentieri fatto "guarire" attraverso l'elettroshock. Roma Guy (Marie-Loiuse Parker da adulta) che cresciuta in una famiglia ultra cattolica, fatica inizialmente ad accettare la sua condizione di lesbica ma poi si batterà tutta la vita per imporre le sue idee di affermazione della libertà. E Ken Jones (Michael K. Williams), militare di colore gay che riuscirà a superare l'ostracismo di un ambiente machista e chiuso come quello dell'esercito, non senza dolorose perdite e battaglie politiche e personali.

Le otto puntate sono dirette da quattro diversi registi (tra i quali Gus Van Sant) ma tutte hanno la caratteristica di amalgamarsi molto bene con immagini di repertorio che a tratti vengono inserite e ben si intrecciano, formando un mix tra finzione e realtà che fornisce al pubblico un quadro piuttosto preciso e per molti incredibile di una battaglia necessaria e indispensabile.

Purtroppo non tutto si è conquistato, negli USA come anche e soprattutto in Italia (patria del CATTO-CATUBONESIMO..che non sappiamo se esiste ma calza a pennello) , ma tanto si è lottato e si continua a farlo per ottenere, lo ripetiamo, I PIU' ELEMENTARI DIRITTI CIVILI.

Che siano per le donne, per i gay, per i neri o per qualsiasi altra minoranza o ritenuta tale.

Un docu-dramma quindi che, anche se con qualche difetto, ci sentiamo di consigliare; una serie che invita alla riflessione e ci permette di ripercorrere la storia e aspetti di essa che per vari motivi ci sono arrivati distorti o non ci sono arrivati affatto.

Proiettarlo nelle scuole potrebbe essere una splendida idea, per orientare da subito, i ragazzi, all'apertura, all'integrazione e alla libertà.

E' un'idea...


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