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  • Thebloodyisland

non si giudica un libro dalla copertina


limonov

Limonov” di Emmanuel Carrère mi è arrivato un giorno per posta…era un regalo di Samuele, mio caro amico, che mi esortava a leggerlo. Dovete sapere che io e Sem ci regaliamo libri praticamente a ogni occasione da molti anni e raramente questi libri vengono letti. Lui, amante della letteratura storica e biografie, io di narrativa, adoriamo i libri ma quasi mai gli stessi.

In questo caso, e ne sarà felice, devo dirgli GRAZIE!

Limonov è un libro bellissimo.

A metà tra reportage e romanzo, tra biografia e racconto, narra in maniera sublime (Carrère scrive maledettamente bene!) le vicende di Eduard Veniaminovic Savenko, in arte Limonov.

Divertente, sconcio, scorrevole e intrigante, la scrittura di Carrère ci parla sì, di un personaggio fuori dal comune e che i più, mé compresa, non conoscevano affatto, ma riesce a impartire una accurata lezione di storia anche a chi la storia proprio non la digerisce.

Racconta la vita di Limonov in un periodo storico che va dal 1943 al 2009, lo segue a Mosca e New York, Sarajevo e Parigi ; ripercorre guerre, stili di vita, situazioni mondiali e politiche di 60 anni. Delinea un ritratto non sempre lusinghiero e molto onesto di quello che è stato ed è tuttora un vero ribelle, un intellettuale, un ladro, un vagabondo e tante altre cose ancora; un vigliacco ma anche un eroe; un amico dei deboli ma anche un rivoluzionario nazional-bolscevico; un complice a Sarajevo degli assassini serbi ma anche un detenuto leale e coraggioso. Un russo che non ama Nabokov...più unico che raro.

Carrère lo ha conosciuto e intervistato, ne ha subito il fascino e, senza giudizi morali ce lo ha raccontato in maniera perfetta.

Sorge il dubbio che senza la meravigliosa penna dello scrittore francese probabilmente nulla sapremmo di questo controverso personaggio che ha speso una vita alla ricerca dell'affermazione e le ha provate davvero tutte. Forse le sue aspirazioni sono state maggiori di quella che è stata a conti fatti la realtà; in ogni caso, ci teniamo stretto questo splendido libro perchè che sia realtà o finzione è davvero meraviglioso.

"E' strano, però. Perché vuole scrivere un libro su di me?" Sono colto di sorpresa ma rispondo con sincerità: perché ha - o ha avuto, non ricordo più il tempo che ho usato - una vita appassionante. Una vita romanzesca, pericolosa, una vita che ha accettato il rischio di calarsi nella storia. E a questo punto Eduard dice qualcosa che mi lascia di sasso. Con la sua risatina brusca, senza guardarmi: "Già, una vita di merda."

4/5

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