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  • C.

non si giudica un libro dalla copertina


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Ricetta per un libro perfetto:

• Bella copertina, possibilmente illustrata.

• Protagonisti uno o più adolescenti, magari disagiati, magari innamorati.

• Un paesino di provincia

• L'amore per la lettura

Ecco, unite questi ingredienti e state pur certi che io questo libro lo compro!

Ho adocchiato "LA VITA SENZA SARA AMAT" di Pep Puig già dalla copertina che trovo bellissima, poi, dopo averne letto la trama non ho potuto resistere:

Sara Amat, tredici anni e una promessa d'amore racchiusa nel nome, vuole conoscere il mondo e andarsene da Ullastrell, paesino dell'entroterra catalano in cui vive con i suoi genitori. Una sera, con gli amici, decidono di giocare a nascondino e lei scompare nascondendosi nella casa di Pep, coetaneo segretamente innamorato di lei. Lui la proteggerà in questa fuga da tutto tenendola nascosta nella camera da letto dei suoi nonni dove trascorreranno 12 indimenticabili giorni, assorti tra le pagine di Guerra e Pace di Tolstoj, uniti dalla magia della lettura.

Sulla carta doveva essere il mio libro perfetto.

E invece...non lo è stato.

Ho trovato questa lettura abbastanza noiosa e poco coinvolgente, sicuramente deludente. Puig aveva tra le mani una storia fenomenale, e per di più autobiografica! Doveva solo metterci un po' più di cuore, secondo me. Sicuramente non è riuscito ad arrivare al mio.

Puig racconta se stesso undicenne usando un linguaggio molto semplice con il risultato però di apparire solo poco incisivo; sembra più un racconto scritto da un ragazzino per ragazzini che una storia per adulti scritta da un adulto, come invece dovrebbe essere. Speravo di riuscire a fare un tuffo nel passato, all'adolescenza, a qul periodo così difficile da vivere ma così bello da ricordare.

Il primo amore, il primo bacio, la prima prova di coraggio, le prime lacrime vere, la bellezza della lettura a quell'età; un libro che contiene tutto questo non dovrebbe essere noioso.

Ammetto che non ho mai letto scrittori spagnoli, non contemporanei perlomeno, e Puig con questo romanzo ha vinto all'unanimità il prestigioso Premio Sant Jordi nel 2015, quindi forse ho bisogno di capire, di entrare più nelle corde di una letteratura e un linguaggio che ancora conosco poco.

Ammetto che il momento più romantico del libro un brividino me lo ha fatto provare e per questo la sufficienza se la merita.

Non di più però, perché gli ingredienti non bastano, se poi si sbaglia la ricetta.

2,5/5

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