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S.

non si giudica un libro dalla copertina


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Ma cosa avevamo di tanto importante da fare, poi?" "Il lavoro, probabilmente. E innamorarsi, quello porta via un sacco di tempo."
Tove Jansson è stata una artista finlandese molto nota in patria. Scrittrice e pittrice diventata famosa negli anni 50 per aver scritto libri per l'infanzia (tradotti poi in 30 diversi paesi) e per i famosi troll finlandesi, i Mumin.
Morta nel 2001 all'età di 87 anni, ha vissuto per 40 anni con la sua compagna di vita e di viaggi Tuulikki Pietila, anche lei artista.
Da questa vicenda personale prende spunto "FAIR PLAY", romanzo pubblicato la prima volta nel 1989 che narra le vicende, suddivise in piccoli capitoli che sono anche piccoli racconti, di Mari e Jonna, due artiste (una scrittrice e una pittrice) che vivono in una casetta condivisa su un' isola, immerse nella pace e nella tranquillità del freddo Nord Europa.
Piccole storie di vita quotidiana, slegate e con vita propria, in cui si percepisce il grande affetto, la rispettosa condivisione e la grande libertà che si intuisce essere alla base della loro storia d'amore.
Due personalità distinte che si cercano e si respingono in un flusso delicato di eventi, raccontati con una prosa elegante e minimalista. Si parla di arte, di vita e di amore in diversi contesti e con una semplicità che a volte mi ha lasciata perplessa.
La bellezza delle cose essenziali che hanno però un rovescio della medaglia. Non so se ho sbagliato io il momento per leggerlo, in ogni caso a tratti l'ho trovato così minimalista da non capirne il senso (a tratti la noia, insomma).
Leggendo la postfazione della scrittrice scozzese Ali Smith, si capisce infatti che chi conosce l'autrice (come lei) trova che il suo grande dono sia scrivere una storia su quasi niente eppure su tutto: "molte cose non hanno bisogno di essere espresse a parole: questo è un romanzo con un'anima profondamente riservata. Ma l'altra faccia del silenzio è la voce, e l'altra faccia del fatto che non succeda granché, come sempre in Tove Jansson, è che succede tutto".
Ecco, appunto.
Allora facciamo che tra qualche mese lo rileggerò, perché tutto questo senso mi è un pò sfuggito.
"Mari non la stava molto a sentire, un pensiero azzardato stava prendendo forma nella sua mente: la possibilità di una perfetta solitudine in pace e aspettativa, quasi una specie di gioco che ci si può permettere quando si è nello stato di grazia dell'amore".
3/5

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