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  • Thebloodyisland

c'èchidiceNO


Sole, cuore, amore

Titolo tratto dalla purtroppo nota canzone di Valeria Rossi (CHI???), "Tre Parole". Forse la canzone italiana più brutta di sempre.

Bene, non siamo state capaci di cogliere come presagio questa infausta scelta...

Vi avevamo consigliato "Sole, Cuore, Amore" nel friday della settimana scorsa (se non lo avete letto è QUI) . Lo abbiamo visto e pensiamo che forse la scelta non sia stata delle migliori. Quindi, come avrete capito, a noi il film non è piaciuto gran chè.

Dovete però capire che siamo state mosse dalle migliori intenzioni: Vicari, la Ragonese, una certa critica favorevole...ci avevano fatto pensare al meglio ma purtroppo le nostre aspettative sono state deluse.

Andiamo con ordine. La trama.

Storia ambientata nell'attuale caotica Roma. Storia di due donne, due amiche che si definiscono "sorelle", che abitano nello stesso palazzo, nei pressi di Ostia, e le cui vite scorrono parallele e talvolta si incrociano.

Eli (Isabella Ragonese), orfana, madre di 4 figli, sposata con un uomo volenteroso che non riesce a trovare uno straccio di lavoro fisso. Lei un lavoro ce l'ha, come barista a 2 ore da casa. Quindi è costretta, tutti giorni, sette giorni su sette, a passare 4 ore della sua vita tra pullman e metro per raggiungere un posto di lavoro e tornare a casa, per di più pagato poco e in nero. Una routine insostenibile, una vita votata al sacrificio, mentre i figli crescono un po' con il padre e un po' con l'amica del piano di sotto, Vale.

Vale (Eva Grieco), la cui storia resta comunque sempre un po' in secondo piano, fa la ballerina, la performer in discoteche, gallerie d'arte e posti in cui può esibirsi insieme alla ragazza con la quale compone un artistico duo. La madre di Vale, vedova, non accetta di buon grado la scelta della figlia di abbandonare gli studi di fisica per intraprendere un mestiere incerto e poco onorevole che definisce poco teneramente da "mignotta". Prova attrazione per la sua partner, o forse no, e cerca di fare chiarezza nella sua vita.

Film che prende spunto da vicende realmente accadute e che ci lascia un pò perplesse...

PERCHE' SI': accompagnamento piacevole di una costante musica Jazz (anche se a volte pare troppa). Stefano di Battista che ha curato le musiche è ottimo conoscitore e interprete del genere;

Una bravissima Isabella Ragonese si immedesima perfettamente nella parte e come sempre risulta molto convincente.

Molto piacevoli gli intermezzi di danza di Vale (coreografati dalla stessa Eva Grieco) che interrompono spesso i tristi momenti della monotona vita di Eli.

Scelta coraggiosa di Vicari, anche se non molto originale (e questo è anche un "PERCHE' NO").

PERCHE' NO: ..appunto, la scelta del regista è senz'altro coraggiosa ma non certo originale. Il lavoro e la vita in tempo di crisi è un argomento che è già stato trattato e sviscerato parecchie volte negli ultimi anni.

Inoltre ci pare un pò forzata l'ineluttabilità degli eventi. Perchè fare QUATTRO figli quando non hai nemmeno un lavoro?? Prima di morire di stanchezza magari provare a ricominciare da un altra parte...Mollare tutto, riprendere in mano la vita e per lo meno provarci. In fondo nessun legame pare tenerli incollati a quel posto.

E mai una incazzatura, una ribellione. Tutto succede con indolente accettazione. Pare un pò improbabile. Perfino la figlia che a un certo punto le urla " piuttosto che essere donna come te, meglio morire" non la scalfisce.

Una certa ossessiva ripetizione degli eventi. Sveglia, Pullman, tram, bar, figli, a letto. Chiaro che si deve rendere l'agghiacciante routine ma alla decima volta iniziano i colpi di sonno (e in effetti al cinema si è perfino sentito russare, che magari è troppo e non si fa ma in certi casi è proprio inevitabile...)

Infine la storia di Vale, come dicevamo, sempre in secondo piano, sembra spesso forzata, un pò messa lì a riempire. In fondo la vicenda di Eli poteva bastare a se stessa. Anche la loro amicizia non viene molto approfondita e pare solo servire al racconto.

Non vogliamo in alcun modo minimizzare un problema che è senz'altro grave e che bisogna assolutamente denunciare ma il film ci è parso poco avvincente, poco incisivo e anche un po' improbabile.


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