“Il cuore degli uomini”.
È di uomini che parla questo libro, di ragazzini che si fanno uomini, di amicizia, di coraggio, di errori, di famiglia.
Inizio dicendo che io ODIO gli scout e mai, MAI avrei comprato questo libro se non conoscessi già l’autore avendo letto il suo “Shotgun Lovesongs"(romanzo del 2014, sempre edito da Marsilio) e mai dalla copertina.
Ma come dice la nostra rubrica, non si giudica un libro dalla copertina, appunto.
Nelson è uno scout, il perfetto scout. Abile e diligente in ogni attività, severo con se stesso e con gli altri e per questo deriso e bullizzato da tutti i ragazzi del campo Chippewa dove tutti gli anni si ritrovano per arrivare al traguardo di “Aquila” o perchè costretti dai loro genitori.
Un amico però lo troverà: Jonathan, con cui si instaurerà un amicizia che riuscirà a durare nel tempo e che li farà incontrare ogni anno lì, tra le tende del campo scout. Il primo ne troverà rifugio e lavoro dopo l’esperienza in Vietnam, il secondo accompagnerà anno dopo anno il figlio Trevor, che insieme a questi due “padri” dovrà fare i conti con una verità difficile da accettare. Tre generazioni di uomini di cui per ultimo Thomas, ritratto di una generazione disillusa e distratta che proprio in quel campo capirà il senso della famiglia.
È una storia sull’universo maschile ma saranno i pochi personaggi femminili e il loro legame con queste 3 generazioni di uomini a farceli comprendere a pieno.
Uomini che da ragazzini hanno alzato le loro mani e recitato promesse condite di rispetto, coraggio e lealtà ma che sono diventati adulti vigliacchi e mediocri.
Ma non tutti, perchè in fondo si diventa ciò che si vuole. Sempre.
Butler chiude il libro ringraziando la moglie con queste parole: "Grazie perchè credi in me. Ti devo le stelle".
Grazie Nickolas, perchè proprio con queste parole ci fai ancora sperare negli uomini, e nel loro grande cuore.
4/5