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Transparent

TRANSPARENT- Dramedy di Alta Classe

C'è talmente tanto da raccontare su questa serie che non sappiamo da dove cominciare.

Dal titolo magari: Transparent, da intendersi come trasparenza; tutti i protagonisti lo sono, nudi e teneramente alle prese con le loro paure e ossessioni, indecisioni e insicurezze. Tutto buttato fuori ed esposto al pubblico dibattito. E Transparent come Trans Parent, genitore trans, che è poi l'argomento centrale della storia di questa famiglia, dove tutto ha inizio.

Morton Pfefferman, settantenne professore di scienze politiche, divorziato e ormai in pensione, decide di accettare la sua vera natura di transgender e di comunicarlo quindi a tutta la sua famiglia. Lui si sente da sempre MAURA, con tanto di abiti femminili, trucco e parrucco.

La traccia meravigliosa di questa serie si intuisce da subito quindi; al momento del coming out infatti i suoi tre figli prenderanno la notizia con straordinaria normalità; ed è proprio questo che ci ha fatto amare la serie: il fatto che sia totalmente priva di pregiudizi. Ognuno è libero di cercare la propria identità, sessuale, spirituale e sociale.

Morton, che è interpretato da un monumentale Jeffrey Tambor (vincitore di numerosi premi) ha accanto a sè personaggi incredibilmente azzeccati, ognuno alle prese con varie problematiche, più o meno drammatiche. Sarah (Amy Landecker) è la figlia maggiore, infelicemente sposata e madre di due bambini, metterà in discussione tutte le sue scelte, tanto che si innamorerà di una donna. Josh (Jay Duplass) il figlio di mezzo, è produttore discografico di discreto successo, eterno insicuro e con una vita sentimentale altalenante. Ali (Gaby Hoffman), la figlia più piccola ( E NOSTRA PREFERITA IN ASSOLUTO), è una trentenne ancora alle prese con studi scolastici e con gusti sessuali ancora non chiari, si presenta sempre con trucco e abiti meravigliosamente improbabili!

Infine l'ex moglie Shelley (Judith Light), già a conoscenza da anni della vera natura del marito, dolcemente schizofrenica, alle prese con nuovi fallimentari amori.

L'identità di genere è senz'altro il tema centrale ma sono tanti gli argomenti trattati: la fede (quella ebraica e quella cristiana), il suicidio, i cambiamenti, la continua ricerca e la libertà di poter essere ciò che si desidera.

A tratti sembra di essere dentro un film del nostro AMATISSIMO Woody (Allen) , nella scelta di mandare a gambe all'aria schemi prestabiliti, nell'ebraismo piuttosto rilevante ma soprattutto quando Mort, con la sua perenne smorfia da eterno insoddisfatto dichiara: "la vita fa schifo e poi muori". Ecco, questa è senz'altro una frase che avrebbe potuto far dire ad un suo protagonista il nostro Woody (e a noi si illuminano gli occhi)!!

Abbiamo finito la terza stagione, trasmessa da Sky Atlantic, e attendiamo con entusiasmo le prossime.

Una serie Tv la si apprezza in primis dalla sigla e quella di Transparent è un chiaro esempio di estetica e significato fusi insieme.

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