DI LUGLIO
di Giuseppe Ungaretti (1888-1970)
Quando su ci si butta lei,
Si fa d'un triste colore di rosa
Il bel fogliame.
Strugge forre, beve fiumi,
Macina scogli, splende,
È furia che s'ostina, è l'implacabile,
Sparge spazio, acceca mete,
È l'estate e nei secoli
Con i suoi occhi calcinanti
Va della terra spogliando lo scheletro.
Miranda July, per chi non la conoscesse, è tanta roba. Regista ("Me and You and Everyone We Know"..."Kajillionaire") , artista ( in mostra fino al 28/10 alla Fondazione Prada di Milano) e scrittrice. Ho amato ogni suo progetto e i libri forse più di tutto il resto. Questo suo ultimo romanzo è irriverente, audace e folle proprio come lei.
È la storia di una donna in piena crisi di mezza età che parte per un coast to coast che si trasforma in tutt'altro. Scandito da eventi assurdi e dissacranti il libro parla di libertà, di desiderio, di essere donna e lo fa in maniera tenera ed originalissima, tipico di Miranda July.
Saggio-non saggio famosissimo, di cui si è tanto parlato alla sua uscita e che ha fatto conoscere quel gran figo di Labatut a tutto il mondo. Per noi è stato il libro del mese del nostro gruppo di lettura, scelta audace e anche qui discussa ma che ha riscontrato tanto favore, pure il nostro. Un libro che parla di scienza, di come questa smetta di capire il mondo proprio quando arriva a capirlo, di come grandi scoperte si trasformino quasi sempre in strumenti del male ma anche di come ci sia bisogno del genio, spesso folle e disadattato ma capace, solo lui, di avere una visione del mondo e del futuro.
Amo Paolo Di Paolo, lo ascolterei per ore parlare di libri (soprattutto di Virginia Woolf ) capace com'è di rendere chiaro ciò che da descrivere spesso non è.
Ho faticato molto, invece, a leggerlo. Ho trovato questo libro ( finalista allo Strega 2024)
forzatamente complicato, dalla struttura complessa ( l'ho ascoltato e questo non è stato d'aiuto) e purtroppo non mi è arrivato proprio. Ammetto che forse il problema sono io e la mia scarsa attenzione quando fuori ci sono 34 gradi ma non saprei dirvi molto di più.
Starnone ha una penna delicatissima e scrive proprio BENE.
Anche in questo suo ultimo lavoro vengono esaltate la raffinatezza e la sensibilità di questo grande scrittore, alle prese con "il terzo tempo", per dirla alla Ravera.
Un signore attempato, scrittore di medio valore, si trova a fine estate, in un posto di mare non precisato. Passeggia, scrive, legge, pensa.
Un libro sulla perdita del proprio mondo, sulla vecchiaia, sull'amore per le donne, sul prodigio e sulla scrittura.
La Panarello scrive il suo romanzo più autentico e intenso (candidato nella dozzina del Premio Strega 2024) che si propone di indagare un altro grande tabù: quello del denaro tra le mani di una donna.
Mi aspettavo qualcosa in più, mi aspettavo un coinvolgimento maggiore ma comunque una lettura soddisfacente.
Tesson ha la grande capacità di prenderti e portarti dentro ai suoi viaggi. Di farti vivere le stesse sensazioni ed emozioni.
Dopo aver trascorso con lui sei mesi nelle foreste siberiane, ho passato tantissimo tempo nelle montagne innevate, al fresco (di questi tempi, ottima scelta) e ho goduto del suo talento dove ogni viaggio diventa un pellegrinaggio. Paesaggi memorabili, sforzi intensi, silenzio, mistero e la dilatazione del tempo.
"Nel bianco tutto si annulla: speranze e rimpianti. Perché dunque ho amato errare nella purezza?"
La cura e la raffinatezza della casa editrice Utopia comincia proprio dalla copertina e nel mio caso anche da un ottimo venditore, che al Salone del Libro ha saputo convincermi all'acquisto grazie alla sua grande capacità dialettica e un sincero e contagioso entusiasmo per i libri e la lettura. Questo romanzo è davvero molto particolare, ambientato nella Siberia nord occidentale dove il protagonista è l'attesa. L'attesa di un padre che aspetta il ritorno della figlia ma anche del giovane che di questa ragazza era innamorato. Una scrittura secca e fredda, come le ambientazioni del romanzo, che vengono da un mondo lontanissimo da noi, ostile, e per questo molto interessante.
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