DAVE IS BACK
Dai tempi di "l'opera struggente di un formidabile genio" non ritrovavo un Eggers così straordinario. Da allora ci sono stati momenti di noia (Ologramma per un re) e di quasi noia (Il cerchio), ma qui ritrova la sua vena, rimette in pista il suo talento indiscusso.
I primi capitoli sono da manuale di scrittura e con parecchie sottolineature, e anche se nella parte centrale perde un pò di smalto, è senz'altro un romanzo che ricorderò per molto tempo.
Josie, quarantenne ex dentista, è una donna stanca della routine, di relazioni vuote e deludenti e di una vita in cui si sente totalmente inadeguata.
Decide quindi di intraprendere un viaggio con i suoi due piccoli marmocchi: Paul, 8 anni, responsabile, attento e sensibile "con occhi freddi e premurosi di un prete glaciale" e Ana, 5 anni, capelli rossi che stanno già ad indicare un carattere piuttosto vicace e con "la capacità di individuare l'oggetto più fragile in qualsiasi stanza e di romperlo con incredibile alacrità", una tarantolata insomma. Partono, noleggiando un camper , avventurandosi senza una meta precisa verso l'Alaska, terra di natura selvaggia e sconfinata e di nuove possibilità, dove diversi personaggi incroceranno la loro via. Per Josie sarà un viaggio in fuga dalla realtà, dai sensi di colpa, in un continuo altalenarsi di ricordi dolorosi e di ricerca di un posto dove stare. Anche se a volte pensa che stare sempre in movimento non le dispiaccia affatto, perchè...
" Aveva avuto una vita comoda e la comodità è la morte dell'anima, che è per sua natura indagatrice, insistente, insoddisfatta. L'insoddisfazione spinge l'anima a partire, a perdersi, a sentirsi smarrita, a lottare e adattarsi. E l'adattamento è crescita, e la crescita è vita".
Un romanzo on the road in cui ti senti piacevolmente trasportare dalle emozioni, tanto che ad un certo punto pensi, sai che c'è, mollo tutto: una vita comoda, un lavoro fisso, la routine quotidiana. Metto via due soldi, prendo e parto, senza una meta. Vivo alla giornata, perchè quello che conta è il presente, è adesso.
Poi, però, c'è domani.
4,5/5