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27 mar 20202 min
Aggiornato il: 19 apr 2020
Ore 6.15: Paterson, ragazzotto dal volto dolce e un po' stralunato, apre gli occhi, prende l'orologio da polso appoggiato sul comodino, dà un bacio a sua moglie e si alza. Fa colazione mangiando cereali Cheerios davanti a un Bulldog con cui va poco d'accordo, rigirandosi fra le mano una scatolina di fiammiferi.
Più tardi, mentre aspetterà di partire con l'autobus n.23, quello che per mestiere guida ogni santo giorno, scriverà una poesia, ispirata da quei fiammiferi.
La poesia si intitola:
Poesia d’amore
Abbiamo molti fiammiferi in casa nostra
Li teniamo a portata di mano, sempre
Attualmente la nostra marca preferita
è Ohio Blue Tip
Anche se una volta preferivamo la marca Diamond
Questo era prima che scoprissimo
I fiammiferi Ohio Blue Tip
Sono confezionati benissimo
Piccole scatole resistenti
Con lettere blu scuro e blu chiaro bordate di bianco
Con le parole scritte
A forma di megafono
Come per dire ancora più forte al mondo
“Ecco il più bel fiammifero del mondo
Il suo stelo di tre centimetri e mezzo in legno di pino
Sormontato da una testa granulosa viola scuro
Così sobrio e furioso e caparbiamente pronto
A esplodere in fiamme
Per accendere, magari, la sigaretta della donna
che ami
Per la prima volta
E che dopo non sarà mai più davvero lo stesso
Tutto questo noi vi daremo
Questo è ciò che tu hai dato a me
Io divento la sigaretta e tu il fiammifero,
O io il fiammifero e tu la sigaretta,
Risplendente di baci che si stemperano
nel cielo.
(Ron Padgett)
Jim Jarmusch, cineasta minimalista, in questo film che porta il nome del protagonista (o viceversa) ci insegna la poesia e lo fa in modo poetico.
La poesia della vita quotidiana, quella che si nasconde in banali dettagli sempre uguali, la poesia di luoghi e abitudini e orari che diventano rima nel loro spontaneo ripetersi di ogni giorno.
Paterson è un film dai tempi quasi immobili, sulla quarta dimensione: sul tempo e sul suo scorrere.
Un'altra
Quando sei un bambino impari che ci sono tre
dimensioni
Altezza, larghezza e profondità
Come una scatola da scarpe
Più tardi capisci che c'è una quarta dimensione
Il tempo
Hmm
Poi alcuni dicono che forse ce ne sono
cinque, sei, sette...
Stacco dal lavoro
Mi faccio una birra al bar
Guardo il bicchiere e mi sento contento
(Ron Padgett)
Il mondo di Paterson/Adam Driver è un continuo inciampare nel doppio, da coppie di gemelli incontrate in ogni angolo della città, alla ripetizione di gesti e situazioni, fino al suo nome, che è lo stesso del paese da cui non esce mai e del libro del poeta William Carlos Williams, che proprio lì è nato, e che lui venera.
La sua routine è ciò di cui ha bisogno ed è ciò che lo rende poeta, perché è dalla ripetizione sempre uguale ma sempre leggermente diversa che può nascere, e nasce, la poesia.
Un film che incoraggia la creatività, mostra la meraviglia nella normalità e stimola a portarsi sempre dietro un taccuino e una penna e a farne tesoro.
Non si sa mai.