Thebloodyisland

11 mar 20202 min

non si giudica un libro dalla copertina

"E poi sono caduta, ma non sono morta"

Abbiamo scoperto Fuani Marino ascoltando una trasmissione radiofonica in cui raccontava la sua storia e presentava il suo libro: "Svegliami a mezzanotte". Ed è stato subito amore.

Una immediata empatia ci ha travolte e non abbiamo resistito, come spesso accade, ad una lettura condivisa.

La scrittrice campana racconta la sua esperienza personale: un tardo pomeriggio di luglio in un'anonima località di villeggiatura, dopo una giornata passata al mare con la sua bambina di appena quattro mesi, sale all'ultimo piano di una palazzina e si getta nel vuoto.

Questo libro è quindi una rara testimonianza di chi ha cercato di suicidarsi, non riuscendoci. Il racconto in prima persona di un salto nel vuoto, di una disperazione senza ritorno, a causa di una malattia, la depressione, di cui si parla forse troppo poco.

Con una lucidità disarmante racconta del prima, del durante e del dopo il tragico evento, tenendoti legata alle pagine con una grande capacità espositiva. E poi, diciamolo, non capita facilmente di sentire la voce di chi sopravvive ad una simile esperienza, alle tante operazioni, alle cicatrici ma soprattutto agli sguardi interrogativi delle persone che non capiscono e che la giudicano con superficialità.

Cerca di farci capire le motivazioni, la disperazione e la grande difficoltà nel ritornare alla vita dopo la morte (e in questo caso si può proprio dire così) e lo fa molto bene.

"I cattolici mi fanno venire l'orticaria, Per certi versi li invidio, anche se trovo la fede una cosa davvero ottusa, ideale per menti anestetizzate, che hanno rinunciato a porsi domande"

Ha una scrittura diretta ed efficace e soprattutto non si piange addosso.

Questa assenza di vittimismo, di autocommiserazione e di retorica è il registro ideale che rende ai nostri occhi così interessante questa storia.

Un altra cosa che la rende quasi imperdibile è la ricchezza di citazioni e di spunti letterari. Ce n'è per tutti i gusti, dalla Woolf, alla Didion, dalla Bartlett a Roth. E poi Sylvia Plath, Tolstoj, Foster Wallace, Jonathan Franzen, citati allo scopo di fornirci un'analisi letteraria che indaga sul male oscuro.

Prendete carta e penna perché non mancano le riflessioni imperdibili.

"Ho proceduto a tentoni, procedo ancora. Sperando a ogni passo, di non cadere più."

4/5

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